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Cremona Verso il Referendum costituzionale del 4 dicembre Documento in 10 punti: La Sinistra è per il No

Di seguito il documento completo presentato alla Conferenza stampa di sabato 19 novembre da Sinistra riformista PD, Sel-Sinistra italiana, Associazione Possibile con Civati, PRC- SE , L’Altra Europa con Tsipras

| Scritto da Redazione
Cremona Verso il Referendum costituzionale del 4 dicembre Documento in 10 punti: La Sinistra è per il No

Il documento si articola in dieci punti ed è stato presentato da Marco Pezzoni a nome dell'aggregazione che ha convocato l'incontro. Eccoli:

1.Prima che velocità di decisione serve velocità di pensiero: l'illusione della “terza via” di stampo blairiano rincorsa con ritardo da Matteo Renzi si sta scontrando brutalmente con la durezza dei processi sociali più profondi che portano Trump a rappresentare la protesta operaia e il rancore dei ceti medi impoveriti. La “terza via” in salsa italiana è una variante subalterna della “prima via”: quella del centro destra europeo, della Confindustria e delle oligarchie economico-finanziarie sia tradizionali che emergenti.

2.In Italia e in Europa va rilanciata una politica espansiva e anticiclica del campo progressista rinnovando il progetto di una “ seconda via”: quella della trasformazione economica e sociale degli assetti esistenti, politicamente autonoma dalle grandi lobby e che riattivi, riabiliti e riconosca vecchi e nuovi attori sociali che si sentono esclusi e lasciati indietro dalle politiche neomoderate in atto, a cominciare dai sindacati e dall'associazionismo

3.la revisione costituzionale promossa dal Governo Renzi si allinea al processo negativo di rinazionalizzazione in corso in tanti parti d'Europa, allontanando la prospettiva di una autentica Costituzione europea: inseguendo l'idea di recuperare sovranità nazionale a scapito della sovranità popolare, ricentralizzando i poteri nello Stato centrale e ingessando le istituzioni attraverso un ridisegno piramidale dello Stato nazionale e delle sue articolazioni, si creerebbe una grave frattura rispetto al lento percorso di crescita e responsabilizzazione tra centro e periferia che nelle società moderne e complesse di oggi ha la sua forza nel policentrismo e nella diffusione e condivisione dei poteri.

4.Analizzando i contenuti tecnici della attuale proposta di revisione costituzionale, cogliendo il senso della prospettiva resa esplicita come democrazia decidente e come governabilità da ricondurre alla sola efficienza del potere di comando, possiamo affermare che il disegno complessivo di Matteo Renzi si configura come un nuovo sistema di potere che si ispira a un modello di democrazia che non è quello della prima parte della nostra Costituzione.

5.Per noi, il modello di democrazia più avanzato è quello del modello pluralistico-continentale che alimenta democrazie come quella tedesca e che per tanti anni ha alimentato quella italiana. Ma oggi è il tempo di alzare lo sguardo dal livello nazionale a quello sovranazionale: cambiare l'Europa e stabilire che gli Stati europei non sono più in grado di esercitare sovranità. Invece di regredire alla ricerca delle perdute sovranità nazionali, bisogna far contare seriamente la sovranità popolare che deve esercitarsi su tutti i livelli: territoriali, regionali, nazionali e sovranazionali. Togliere il voto popolare alle elezioni provinciali e di futura area vasta, togliere il voto popolare al nuovo Senato è sintomo del ritorno ad una democrazia degli apparati e dei soli addetti ai lavori che non intendono essere “disturbati” dal voto dei cittadini.

6.L'obiettivo strategico è quello pensato e progettato da Altiero Spinelli: superare l'Europa intergovernativa per un federalismo democratico legittimato dalla sovranità popolare dei popoli europei. Nell'immediato si tratta di bocciare il fiscal compact, adottare mezzi finanziari adeguati per creare lavoro, con una politica ambientale all'altezza delle sfide globali dei cambiamenti climatici e con una urgente riconversione del sistema produttivo nelle aree più inquinate come la Pianura padana. Questa svolta comporta economia circolare, superamento della società dell'incenerimento dei rifiuti, energie rinnovabili, moderrno e diffuso sistema ferroviario, risparmio di suolo, manutenzione intelligente dell'ecosistema del Po.

7. Una sinistra capace di una alternativa credibile in italia e in Europa deve adottare i seguenti principi ispiratori: mettere fine ad una politica di austerità che ha allargato ingiustizie e generato nuove povertà. Imboccare risolutamente la strada della trasformazione ecologica della produzione, della mobilità, della stessa concezione del paesaggio e dell' urbanistica. Scegliere una politica di inclusione misurandosi seriamente sia con i diritti civili di ultima generazione sia con l'accoglienza degli immigrati e  con i processi di integrazione per contribuire anche ad un Islam europeo amico della democrazia e dei diritti umani. Ricostruire relazioni internazionali multilaterali per creare un multipolarismo democratico che oggi manca, indispensabile per la pacificazione in Medio Oriente. Fermare la corsa al riarmo nucleare e la vendita di armi a Stati coinvolti in conflitti, vendita di armi italiane triplicata dal 2014 al 2015.

8.Il voto al prossimo Referendum del 4 dicembre rischia di essere falsato da un uso scorretto delle istituzioni, del servizio pubblico televisivo con una ingerenza del Governo mai vista nemmeno ai tempi di Berlusconi. La stessa Legge di stabilità o finanziaria è usata come mancia di scambio. Il comportamento prepotente e ricattatorio del Premier anticipa la filosofia di fondo di come utilizzerà la revisione costituzionale nel caso vincesse il Sì.

9.Un amministratore di condominio non può diventare proprietario di un condominio perchè i condomini sono disattenti o peggio litigiosi. Non può richiedere una delega che gli conferisce rapidità di decisione unilaterali, invece di mettersi al servizio dei titolari delle abitazioni. Così è la democrazia italiana: se la politica e i partiti sono malati, devono sapersi rinnovare e meritare con il voto la titolarità di prendersi cura di quel grande condominio che è l'Italia. Non dare la colpa alla Costituzione e proporre modifiche che aggravano la spaccatura tra i cittadini e nella stessa società italiana.

10.Il No è l'unica scelta in grado di fermare la tendenza, perseguita da molti Governi italiani del presente e del passato, di cercare scorciatoie, di sfondare il muro delle difficoltà reali con forzature unilaterali che rischiano di lasciare sul terreno politico e sociale macerie molto dolorose. La Costituzione può essere aggiornata solo con modifiche che la sappiano migliorare davvero e con un ampio consenso. In più, solo la vittoria del No garantisce che la legge elettorale Italicum sia completamente cambiata.

Nella foto da Sx: Marco Pezzoni, Francesca Berardi, Barbara Gamba, Franco Bordo e Gigi Rossetti 

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