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Cremona.La vicenda dei dipendenti precari

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Cremona.La vicenda dei dipendenti precari

Venerdì 15 marzo, alle ore 14.30, nella Sala della Consulta di
Palazzo Comunale, l'Amministrazione ha incontrato le RSU e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali sulla vicenda delle stabilizzazioni (hanno partecipato, per conto del Comune, il sindaco Oreste Perri, l'assessore al Personale Maria Vittoria Ceraso, il Segretario Generale Pasquale Criscuolo, il dirigente del Settore Personale Maurilio Segalini, e l'avvocato del Comune Enrico Cistriani).
Al termine, l'assessore al Personale Maria Vittoria Ceraso, il Segretario Generale Pasquale Criscuolo, il dirigente del Settore Personale Maurilio Segalini hanno rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa alla quale hanno consegnato la nota ripilogativa che si trasmette in allegato.
L'assessore al Personale Maria Vittoria Ceraso, per quanto riguarda la posizione della Giunta, si dichiara disponibile per eventuali dichiarazioni ai giornalisti non presenti all'incontro: è reperibile al numero 347 4563651.
Per quanto riguarda la posizione delle figure dirigenziali coinvolte, danno la loro disponibilità il Segretario Generale Pasquale Criscuolo (tel. 0372 407060 oppure 338 6528158) e il dirigente del Settore Personale Maurilio Segalini (tel. 0372 407215 oppure 329 2105706).
I rappresentanti delle organizzazioni sindacali, al termine dell'incontro si sono riservati di decidere le azioni da intraprendere a tutela dei precari stabilizzati, e nel frattempo hanno stilato il comunicato qui di seguito riportato:
A proposito della citazione della Corte dei Conti al Comune di Cremona:
1) il sindacato, sin dal 2005, ha scelto la politica della stabilizzazione del personale, per garantire gli importanti servizi alla cittadinanza in cui esso opera: scuole, servizi sociali, ecc.;
2) il Comune non ha personale in esubero. Il numero dei dipendenti è quello che serve ai cittadini per garantire la qualità degli interventi:
3) le leggi che dettano le regole ai Comuni devono tener conto che i cittadini hanno bisogno di servizi;
4) i 32 lavoratori non devono e non possono pagare perché lavorano. E' assolutamente impensabile.

Firmato
CGIL - CISL - UIL - RSU Comune di Cremona
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RICOSTRUIAMO I FATTI E SPIEGHIAMO PERCHE’ RITENIAMO CHE L’OPERAZIONE  SIA STATA GIUSTA E LEGITTIMA

•Nel 2007 inizia il percorso di stabilizzazione del Comune di Cremona, previsto dalle Leggi Finanziarie del 2007 e 2008 e riferito al triennio 2007-2009 esteso poi anche all’anno 2010 (per quei precari che avrebbero concluso il triennio di lavoro a tempo determinato proprio nell’anno 2010 – proprio come i nostri)
•Tutte le parti sociali (politiche e sindacali) sottoscrissero un accordo con il Comune per consentire la stabilizzazione di 41 precari  (ex Co.Co.Co.) attraverso una procedura denominata “progressiva stabilizzazione”
•La Giunta comunale di allora, con atto deliberativo n. 108 del 30 aprile 2008, adottò il Piano 2008/2010 per la progressiva stabilizzazione del personale precario, ai sensi dell’art. 3, comma 94, della Legge 244/2007
•I 41 precari erano presenti in tutti i Servizi comunali e lavoravano al Comune di Cremona mediamente da un periodo fra i cinque e i 10 anni (oggi hanno aumentato la loro presenza qui di altri 5 anni)
•I 41 lavoratori, previo superamento di una specifica selezione, potevano dapprima lavorare a tempo determinato per un triennio e poi, previo seconda prova selettiva, passare a tempo indeterminato negli organici del Comune che disponeva dei rispettivi posti di dotazione organica
•4 precari scelsero di non partecipare alla prima selezione (preferirono rimanere con rapporti di lavoro autonomo) che si svolse nel 2007 e pertanto solo 37 lavoratori furono assunti per un triennio a decorrere dal 21.12.2007
•Nell’anno 2010, alla luce delle nuove leggi emanate (D.Lgs. 150 “Brunetta” che prevede l’accesso definitivo al pubblico impiego solo tramite concorso pubblico) l’Amministrazione del sindaco Perri, subentrata a quella del sindaco Corada, che di fatto aveva programmato tutto il percorso, bandisce i 5 concorsi pubblici necessari per dare la possibilità ai 37 precari di raggiungere la tanto agognata stabilizzazione
•Nel 2009 le procedure di stabilizzazione furono prorogate dal Governo (art. 17 del decreto legge 78/2009) ma si trattava di altri lavoratori della pubblica amministrazione che, non essendo rientrati nella prima fattispecie, avrebbero potuto essere stabilizzati, in base ad un ampliamento della prima possibilità offerta agli Enti, nei successivi anni 2011 e 2012, solo ai sensi della legge Tremonti (decreto legge 78/2010) e nell’ambito del turn-over degli Enti (prima il 20% e poi il 40% dei cessati degli anni precedenti)
•Nel 2010 si svolsero i 5 concorsi e solo 32 precari su 37 superarono le prove con lo sconforto generale di dover rinunciare a 5 di loro che non superarono le prove (al loro posto entrarono in graduatoria 5 candidati esterni)
•Purtroppo però nell’anno 2009 il Comune di Cremona, pur avendo a norma le spese di personale (ben al di sotto dei tetti massimi previsti) non rispettò il Patto di Stabilità (per ragioni completamente diverse da quelle riguardanti il personale e gli indicatori di spesa: ovvero per lo sblocco dei pagamenti in conto capitale per la realizzazione delle opere pubbliche, scelta che fu adottata dal Consiglio Comunale di allora) e pertanto nel 2010 scattò il fatidico anno delle sanzioni
•Fra le sanzioni vi era quella di non poter assumere a nessun titolo alcun lavoratore (e fu così che anche i 5 vincitori esterni non furono assunti)
•Come avremmo potuto fare allora? Non si poteva certo far pagare un prezzo così alto ai lavoratori in attesa di stabilizzazione. Non sarebbe stato giusto equiparare i nostri precari da stabilizzare a quelli previsti dal decreto legge Tremonti solo da stabilizzare in misura proporzionale al turn-over. Avrebbero aspettato anni e non sapremmo ancora adesso se ce l’avrebbero fatta. Aspettammo quindi che passasse l’anno della sanzione (il 2010) e dal 1° gennaio del 2011 stabilizzammo a tempo indeterminato i 32 precari
•Abbiamo dato decorrenza giuridica dal 31 dicembre 2010 (anche se non abbiamo speso un solo Euro in quell’anno e quindi non si comprende quale sia il danno erariale) per poter significare che quel gruppo di lavoratori stabilizzati apparteneva al processo di stabilizzazione del 2007-2010 e non a quelle stabilizzazioni successive del biennio 2011-2012, diversamente qualcuno avrebbe potuto dubitare che fossero soggetti ai limiti del turn-over imposti dalle norme a partire proprio dal 2011
•Abbiamo il dovere di spiegare tutto questo anche se è un po’ complicato (soprattutto per via di un contesto normativo che sicuramente non è da addebitare al Comune di Cremona)
•Se è stata veramente un’operazione complessa, non significa che l’Amministrazione abbia agito in maniera illegittima, tanto meno per dolo e causando un danno erariale alla collettività


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