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Crescono gli immigrati rumeni ed indiani

| Scritto da Redazione
Crescono gli immigrati rumeni ed indiani

Nella provincia di Cremona In testa rumeni e indiani
Cresce in modo significativo la presenza straniera in provincia di Cremona. Nel 1996 i cittadini non italiani erano soltanto 3.976, poco più dell’1% dell’intera popolazione. Alla fine del 2011 essi hanno raggiunto quota 42.041, pari al 12% del totale degli abitanti: oltre il doppio rispetto al 2004 e 2.311 unità in più rispetto al 2010.
Questi dati emergono dall’annuale studio elaborato dal Servizio statistica della Provincia di Cremona, che indica la comunità rumena come la più numerosa, con 10.313 presenze alla fine del 2011.
Seguono gli indiani (7.405), i marocchini (5.067), gli albanesi (3.879) e gli egiziani (2.400). Queste cinque nazionalità comprendono, da sole, quasi il 70% dei cittadini stranieri residenti nel territorio provinciale.
In termini percentuali, la presenza straniera è più significativa nel distretto casalasco (ove raggiunge il 15% della popolazione) rispetto a quelli cremonese (13%) e cremasco (10%).
Fra i 115 Comuni della provincia, Corte de’ Cortesi con Cignone vanta da alcuni anni la percentuale più alta di cittadini non italiani (290 su 1.144 abitanti alla fine del 2011, pari al 25,3%); seguono Cappella de’ Picenardi (22%), Torricella del Pizzo (21%), Bordolano, Solarolo Rainerio, Azzanello e Casteldidone (20%); all’altro estremo Ripalta Guerina, con soli 12 stranieri su 537 abitanti, pari al 2,2%.
In questa speciale classifica, Cremona si colloca al 33° posto, con 9.713 stranieri su 72.179 residenti, pari al 13,5% (soltanto 62 Crema, mentre Casalmaggiore occupa la 20 posizione).
Dalle elaborazioni della Provincia emerge che gli indiani risiedono in massima parte nei piccoli comuni, anche perchè sono impegnati soprattutto nell’agricoltura e nell’allevamento; per contro, oltre l’80% dei giapponesi vive a Cremona e il 75% dei ghanesi ha fissato la residenza a Casalmaggiore.
Ricordiamo, da ultimo, che l’età media dei cittadini non italiani (il 51% uomini, il 49% donne) risulta piuttosto bassa, oscillando fra i 23 anni degli egiziani e i 40 degli ucraini; il 24% di loro non supera i 14 anni, il 74% è in età da lavoro (15-64), mentre solo il 2% ha varcato la soglia dei 65 anni.

Francesco Capodieci

fonte: http://www.lavitacattolica.cremona.it/

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