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Crisi industriale in Lombardia

| Scritto da Redazione
Crisi industriale in Lombardia

Tosi (Pd): "Il Consiglio ha approvato un documento importante proposto dall'opposizione a sostegno dello sviluppo e per aggredire la grave crisi che sul piano occupazionale colpisce oggi centinaia di lavoratori"

Ricalibrare gli strumenti di contrasto alla crisi e di sostegno alle imprese affinché l'economia lombarda possa ricominciare a crescere e iniziare un nuovo ciclo. Impegnare la Giunta a prolungare gli ammortizzatori sociali per il 2012, istituire una cabina di regia con le parti sociali per monitorare i problemi più acuti; far leva sulle varie forme esistenti di aggregazioni di imprese, difendere i vari distretti produttivi.

Sono queste le principali proposte uscite dal Consiglio regionale di oggi, un Consiglio interamente dedicato alla grave situazione di crisi industriale e produttiva che da alcuni mesi attanaglia la Lombardia e le sue imprese. La discussione di oggi e il documento voluto dall'opposizione e votato all'unanimità dall'Aula sono una prima risposta alle richieste pressanti dei lavoratori in mobilità, cassintegrati, licenziati, precari, che da due settimane chiedono, con la loro presenza diretta, a Regione Lombardia interventi concreti e immediati.

"Sinora la Lombardia ha attivato politiche industriali inefficaci che, a prescindere dalla crisi dei mercati e dalla congiuntura economica europea e italiana, hanno portato la nostra regione ad una contrazione del meno 8% e ad una crescita che l'ha relegata agli ultimi posti tra le regioni europee - attacca il consigliere del Pd Stefano Tosi - E' ora il momento che la politica prenda in mano la situazione, che la Commissione competente aggredisca i problemi, prima di tutto ridisegnando quello che è il settore più importante dell'industria lombarda, ossia il settore manifatturiero, che oggi non è più quello di prima, è passato dalla sola produzione alla vendita di sistemi e servizi integrati e vale il 27% dell'industria manifatturiera italiana. E poi completando l'iter dello Statuto della piccola e media impresa, e ancora, sostenendo i distretti del made in Italy come quello della moda, del design, della ricerca e innovazione. Con il nostro ordine del giorno oggi abbiamo fatto un primo passo importante".

Milano, 25 ottobre 2011

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