Sabato, 27 aprile 2024 - ore 02.07

Crisi. Serve una ripartenza di Luciano Pizzetti (deputato PD)

| Scritto da Redazione
Crisi. Serve una ripartenza  di Luciano Pizzetti  (deputato PD)

Ieri gli interventi del Presidente della Repubblica e del Governatore della Banca d’Italia, oggi quello del Presidente del Consiglio. Mai contrasto è stato più netto tra Paese sano e Paese malato, tra Interesse Generale e interesse particolare, tra Bene Comune e bene privato. La bocciatura del Governo su un atto fondamentale come il Rendiconto dello Stato, la madre delle leggi di bilancio pubblico, è la certificazione dell’agonia dell’asse Berlusconi- Bossi.

L’atto finale del tradimento di una promessa liberale rivelatasi in realtà l’esasperazione del conflitto d’interessi che tarpa le ali all’Italia. La crisi è globale ma la mancanza di credibilità è del Governo nazionale. Fior di analisti internazionali affermano che la sola uscita di scena del Premier migliorerebbe di decine di punti il differenziale tra i nostri Titoli pubblici e quelli tedeschi, l’ormai famoso spread. L’Italia disegnata tanti anni fa da Berlusconi alla lavagna di Bruno Vespa è rimasta là. Di più, il centrodestra populista non ha capito per tempo la crisi che sopraggiungeva, col colpevole paradosso di aver aumentato in tre anni di ben 16 punti il debito pubblico senza aver favorito in alcun modo la crescita.

Né risanamento né sviluppo! Da tempo lo stiamo dicendo e poiché prima o poi, purtroppo sempre tardi, la verità sopravanza la finzione, aspetto con fiducia che i tanti critici pronuncino queste tre paroline di verità: Bersani aveva ragione. Ora siamo al dunque e il sipario sta calando su una rappresentazione che ha procurato danni enormi agli italiani. La cinquantunesima fiducia non cambierà il copione, semplicemente illuderà i protagonisti decrepiti a restare ancora un poco sul palco, nella speranza che qualche logoro applauso faccia capolino tra i tanti fischi. Ma il Paese è alle corde e per i giochetti non vi è più tempo. O prende corpo, col patrocinio del Presidente della Repubblica, un Governo di Salute Pubblica che attui celermente le riforme sociali, istituzionali, elettorale indispensabili al Paese per un nuovo decollo, oppure si deve andare al voto anticipato col pronunciamento diretto degl’italiani. Altra via non c’è. I ricatti e la compravendita parlamentare non bastano a tenere insieme una maggioranza che tale non è più da tempo. E il Paese non può accettare passivamente il declino. 

Da De Gasperi siamo precipitati a Berlusconi, toccato il fondo serve una ripartenza.
Luciano Pizzetti

 

 

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