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Decreto carceri, un atto di civiltà| P.Cova

| Scritto da Redazione
Decreto carceri, un atto di civiltà| P.Cova

Decreto carceri, un atto di civiltà| P.Cova 
Alla Camera abbiamo licenziato il decreto legge sulle carceri. Un atto di civiltà perché riconosce più diritti ai detenuti e individua un sistema corretto per ridurre la popolazione carceraria.
Tra le principali novità, segnalo i braccialetti elettronici che non saranno più l’eccezione, ma la regola: da adesso in poi, quando il giudice disporrà i domiciliari, dovrà prescriverli, a meno che non ne escluda la necessità.

Cambia tutto l’impianto di accusa e pena verso il piccolo spaccio che oggi rischiava di portare a pene sproporzionate, e diventa reato autonomo.

Viene portato fino a 4 anni il limite di pena, anche residua, che consente l’affidamento in prova ai servizi sociali, mentre, seppure in via temporanea, sale da 45 a 75 giorni a semestre la detrazione di pena concessa con la liberazione anticipata. Sono esclusi i condannati di mafia o per altri gravi delitti (omicidio, violenza sessuale, rapina aggravata, estorsione).

Acquista carattere permanente la disposizione che consente di scontare presso il domicilio la pena detentiva non superiore a 18 mesi, ed è ampliato il campo dell’espulsione come misura alternativa alla detenzione per gli stranieri.

Infine, presso il Ministero della Giustizia viene istituito il Garante nazionale dei diritti dei detenuti e viene ampliata la platea dei destinatari dei reclami.

Paolo Cova

Deputato PD

2014-02-12

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