Domenica, 12 maggio 2024 - ore 05.32

Diritto allo studio universitario, Marco Bonomelli scrive a Maroni

Pubblichiamo integralmente la lettera scritta da Marco Bonomelli a nome degli studenti rappresentati nel Comitato di Coordinamento Regionale Lombardo e inviata al Presidente della Regione Lombardia

| Scritto da Redazione
Diritto allo studio universitario, Marco Bonomelli scrive a Maroni

Egregio Presidente Maroni,

ci preoccupa molto la notizia del previsto taglio del 40% ai fondi del Diritto allo Studio lombardo destinati all’erogazione di servizi agli studenti, quali ad esempio mense e residenze universitarie.

Le scriviamo perché pensiamo sia arrivato il momento (se non é già passato) che questa Regione cambi rotta; bisogna capire che nelle scuole e nelle università si sta costruendo l’Italia di domani, si stanno gettando le basi per competere nel futuro prossimo. È giunta l’ora di essere uniti nel difendere l’istruzione dagli attacchi a cui è esposta ogni giorno. Pensiamo che con le attuali risorse sia giusto individuare eventuali sprechi, ma questo va fatto nell’ottica di una migliore spesa e non in quella di reperire qualche risorsa da spendere in altro. Anche l’economia lombarda è da qualche anno pervasa da una forte crisi a cui si è principalmente risposto attraverso la logica del taglio lineare: come possiamo pensare che, impedendo ai giovani di studiare (perché i tagli al diritto allo studio comportano questo), il Paese riuscirà a risollevarsi? Penalizzando la buona volontà e il sacrificio della nuova generazione, come possiamo pensare di riprendere a crescere, soprattutto in un territorio caratterizzato da elevata specializzazione come il nostro?

La notizia del taglio previsto dalla Giunta da Lei guidata è solo l’ennesima dimostrazione di uno scarso interesse verso il tema. In Italia il diritto a studiare, a formarsi, è sancito dalla Costituzione, ma in questo Paese, oggi, circa il 30% degli idonei a strumenti di sostegno al reddito non lo riceve a causa della scarsità dei fondi. Molte residenze sono collocate in edifici vetusti e inadeguati, in cui spesso non vi è nemmeno il collegamento a internet; le mense sono spesso insufficienti alle effettive necessità. La soluzione non può essere quella trovata due anni fa, sempre da Regione Lombardia, di aumentare la tassazione a tutti gli studenti. Bisogna ridare dignità alla cultura, alla ricerca, alla formazione.

Le statistiche dicono che siamo tra gli ultimi Paesi per numero di laureati, che il trend delle immatricolazioni è in rapida diminuzione, che i nostri Atenei non riescono a competere con i migliori a livello europeo. In una situazione come questa siamo convinti che la riduzione dei fondi non sia la soluzione.

Ovviamente comprendiamo che si tratta di un problema articolato, ma proprio per la sua complessità non è possibile accettare risposte semplicistiche come «I tagli vengono da Roma e con la capitale bisogna prendersela»; tagliare è frutto di scelte politiche e di queste bisogna assumersi le responsabilità.

Le chiediamo quindi la garanzia che in Regione Lombardia non vengano ulteriormente ridotte le risorse destinate al Diritto allo Studio poiché, viceversa, si infliggerebbe il colpo di grazia a un servizio già in forte sofferenza. Ci piacerebbe infine un cambiamento nel metodo: noi studenti non siamo più disposti a subire passivamente decisioni che ci coinvolgono direttamente, vorremmo essere parte attiva e per questo auspichiamo che futuri provvedimenti vengano presi solo a seguito di un confronto di idee tra le parti coinvolte.

A nome degli studenti rappresentati nel Comitato di Coordinamento Regionale Lombardo,

Marco Bonomelli

Aderiscono: Coordinamento per il Diritto allo Studio - Pavia, La Terna Sinistrorsa - Milano, Liste di Sinistra - Milano, Studenti Per - Brescia, Uni+ - Bergamo, UniSi - Milano

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