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Disabili in rivolta contro la manovra. Firma la petizione

| Scritto da Redazione
Disabili in rivolta contro la manovra. Firma la petizione

Disabili in rivolta contro la manovra. Firma la petizione.
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Megastriscione e cortei contro i tagli: le associazioni denunciano tra i 20 e i 40 miliardi in meno
Megastriscione e cortei contro i tagli: le associazioni denunciano tra i 20 e i 40 miliardi in meno
ROMA - Un maxistriscione di 10 metri per 15 sventola su Piazza del Popolo, al centro di Roma.  A calarlo, stamattina dal balcone del Pincio, un gruppo di persone con disabilità che, sulle loro carrozzine, sfidando ghiaia e gradini, hanno effettuato un blitz a sorpresa per protestare contro i tagli all’assistenza e ai servizi alle persone più fragili.

LA PROTESTA -«Hanno ignorato i nostri appelli e non c’è stata nessuna marcia indietro sull'assistenza – afferma Pietro Barbieri, presidente della Fish, la Federazione italiana superamento handicap, che ha organizzato l’azione dimostrativa - . Nella Manovra di luglio e in quella in via di approvazione è prevista una delega al Governo per la riforma assistenziale e fiscale che deve recuperare tra i 20 e i 40 miliardi di euro in tre anni». L’iter legislativo è ancora nebuloso. «Di certo – ragiona Barbieri – la mannaia si abbatterà, a scelta, su invalidità civile, pensioni di reversibilità, detrazioni fiscali: una di queste tre prestazioni andrà persa».

TAGLI AGLI ENTI LOCALI -Ci sono poi i tagli agli enti locali. «Incidono pesantemente sui servizi erogati ai cittadini – continua il presidente della Fish - . Significa, quindi, meno assistenza domiciliare, centri diurni, RSA (Residenze sanitarie assistenziali), progetti per la vita indipendente». Altro che servizi di qualità e vita il più possibile autonoma. «Si cancellano d’un colpo diritti acquisiti – incalza Barbieri -. Si fa ricadere tutta la spesa dell’assistenza sulle famiglie che, non essendo in grado di sostenerla, dovranno  mandare i loro figli in Istituto». Ma c’è anche il rischio di «ricoveri impropri che faranno lievitare i costi sanitari». E forse nessuna Regione, ancor più quelle con un piano di rientro, potrebbe permetterselo.

RIFORMA DELL’ASSISTENZA ALLA CAMERA - «Siamo i primi a dire che ci vuole una riforma assistenziale – chiarisce Barbieri - . Ma servono servizi migliori, più efficienti, che rispondano ai reali bisogni delle persone, che favoriscano l’inclusione e non la segregazione. E serve una riforma che sostenga le persone e le famiglie, che fissi dei livelli essenziali di assistenza. Non con l’accetta, col vincolo immediato di recuperare tra i 20 e i 40 miliardi. Non sarebbe più una riforma». La discussione sullaRiforma dell’assistenza fiscale e assistenziale dovrebbe cominciare la prossima settimana alla Camera. Prevede tagli di spesa di 4  miliardi nel 2012, 16 nel 2013, 20 nel 2014. «Oltre alla revisione di molti supporti economici (invalidità, reversibilità, indennità di accompagnamento) e al taglio di servizi sociali,  manca ogni riferimento ai livelli essenziali delle prestazioni. Ma l’assistenza non si può ridurre a carità», chiosa il presidente della Fish, che annuncia altre azioni di protesta nei prossimi giorni.

PETIZIONI E CORTEI –Intanto, di ora in ora, aumentano le adesioni alla petizione lanciata nei giorni scorsi dalla FISH insieme alla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), l’altra principale associazione che riunisce persone con disabilità. All'insegna dello slogan “No al taglio dell'assistenza! Fermiamoli con una firma!”, le persone con disabilità rivolgono un appello al Presidente del Consiglio, ai Ministri dell’Economia, del Lavoro e delle Politiche Sociali, ai capigruppo parlamentari del Senato e ai segretari dei partiti politici perché « la Riforma assistenziale sia sganciata da ogni automatico vincolo di cassa». Grazie a un vero e proprio tam tam attraverso la rete, in meno di una settimana sono state raccolte oltre 17 mila firme.  E sabato e domenica, il Coordinamento Nazionale Famiglie di Disabili Gravi e Gravissimi annuncia manifestazioni non-stop da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni.

Maria Giovanna Faiella
08 settembre 2011


Il testo del messagio della petizione:
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http://www.fishonlus.it/fandfish/firma/


Il seguente messaggio è stato inviato
al Presidente del Consiglio dei Ministri
al Ministro dell’economia
al Ministro del lavoro e delle politiche sociali
ai Capigruppo parlamentari di Senato e Camera
e ai segretari dei Partiti Politici
 
Oggetto: Manovra: sganciare la riforma dell’assistenza dai vincoli di cassa.

Sono un Cittadino e vorrei che questo Paese ponesse nella dovuta attenzione i diritti e le necessità di tutte le persone come ci insegna la nostra Costituzione.

Come si può pensare alla crescita e alla coesione sociale in un Paese insensibile a chi è rimasto o rischia di rimanere indietro, in un Paese che non presta la giusta e doverosa attenzione alle persone anziane, ai bambini in difficoltà, alle persone con disabilità, ai non autosufficienti?

Ritengo che la spesa sociale non possa essere determinata da logiche di cassa, né che i diritti civili ed umani possano essere sacrificati per compiacere interessi diversi.

In questi giorni il Parlamento è chiamato ad affrontare la discussione sulla Manovra Bis (Decreto legge 138/2011).

Fra le ipotesi al vaglio – e finora da nessuno contestata apertamente – c’è anche la volontà di varare una riforma assistenziale e fiscale con l’unico intento di recuperare 40 miliardi da qui al 2014.

La riforma dell’assistenza che è necessaria nel nostro Paese, non è certo quella che il Governo propone. Servizi migliori, più efficienti e vicini ai diritti e ai bisogni delle persone, moderni e volti all’inclusione anziché alla segregazione, sono lontanissimi dalla volontà di chi intende comprimere ancora l’assistenza sociale, piegandola alle esigenze di cassa, sacrificandola per evitare di prendere decisioni che possano disturbare altre e più forti categorie di Cittadini.

Unendomi alle preoccupazioni diffuse nel Paese e alle giuste proteste di tante parti sociali, come Cittadino chiedo di sganciare la riforma assistenziale da ogni automatico vincolo pregiudiziale di cassa come invece prevede la Manovra di luglio (Legge 111), drammaticamente confermata da quella in discussione.

Non si faccia cassa sui servizi alle persone!

Attendo una coerente e tempestiva risposta politica nel Suo comportamento parlamentare, e su questo, da Cittadino, la giudicherò.

Iniziativa promossa dalla FAND (Federazione fra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità) e dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)
 
 
I portavoce
Agostino Tonarelli - Patrizia Villa

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