Domenica, 05 maggio 2024 - ore 21.50

Domenica lo Stradivari Quartet a Cremona, tra Mozart, Webern e Schumann

Il concerto dello Stradivari Quartet è fissato per domenica 5 ottobre alle 11:00 all’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino

| Scritto da Redazione
Domenica lo Stradivari Quartet a Cremona, tra Mozart, Webern e Schumann

Un’occasione pressoché unica per ascoltare quattro giovani musicisti di grande talento suonare un intero set di strumenti realizzati dal grande Antonio Stradivari: questa la premessa che rende particolarmente atteso il concerto dello Stradivari Quartet, previsto per domenica all’Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino. Il programma musicale propone un viaggio nel tempo che riporta alle ore in cui cadeva l’Ancien Régime, con l’avvento della rivoluzione francese, con il Quartetto n. 23 in fa maggiore KV 590 di Wolfgang Amadeus Mozart (commissionato dal re di Prussia Federico Guglielmo II e composto fra il giugno 1789 e il giugno 1790, inquietante e disarmante coincidenza); procede con l’irrompere novecentesco in un ‘movimento lento’ (Langsamer Satz) che Anton Webern, fra i padri fondatori della Seconda Scuola di Vienna, concepì nel 1905, ancora partecipe di un sentire tardoromantico, sebbene già predisposto a quella sensibilità dodecafonica, che di lì a poco si sarebbe imposta, negli anni che portarono poi allo sfaldarsi dell’Impero asburgico e, in meno di due lustri, allo scoppio del primo conflitto mondiale. Il programma termina con un richiamo al Romanticismo più puro, con il Quartetto op. 41 n. 1, primo dei tre che Robert Schumann compose, nell’estate del 1842, con dedica a Felix Mendelssohn, nei mesi in cui si dedicò allo studio di composizioni analoghe, scritte dai suoi predecessori in ambito tedesco. Minimo comune denominatore di questi tre brani (fra i quali intercorrono lassi temporali analoghi: 1790-1842-1905) sembra essere una non casuale recettività alle inquietudini del proprio tempo e una pulsione creativa, innovatrice e crepuscolare, in momenti storici forieri di grandi cambiamenti. Il genere del quartetto, fin dalla metà del Settecento inteso quale esercizio per testare la propria abilità stilistica, e connotato da un approccio generalmente disimpegnato, un divertissement destinato alla corte – nel caso lampante di Mozart – o a contesti più intimi – quali ad esempio la Hausmusik –, diviene in Webern un mezzo per raccontare con una spontanea verve naturalistica le forti emozioni dopo una passeggiata sui monti vicino a Vienna; una composizione di getto, estemporanea, carica di pathos, non destinata alla corte o ad alcuna valutazione tecnica, un semplice sfogo, incipit di un quartetto che rimarrà incompiuto, dopo la stesura del primo e unico movimento.

Quattro Stradivari e quattro giovani musicisti che con il loro talento, la loro indiscussa abilità, entusiasmo e indefessa dedizione spingono all’estremo le loro doti di esecutori e le potenzialità degli strumenti che dominano: in ordine cronologico, un violino King George (1710), un violino Aurea (1715), un violoncello Bonamy Dobree - Suggia (1717), una viola Gibson (1734), tutti e quattro realizzati da Antonio Stradivari. Xiaoming Wang (classe 1982, cinese), Sebastian Bohren (classe 1987, di origine svizzera), Lech Antonio Uszynski (classe 1986, italiano di origine polacca) e Maja Weber (classe 1974, di origine svizzera) hanno fondato lo Stradivari Quartet nel 2007; da allora sono già stati più volte invitati e acclamati nelle più importanti sale da concerto di tutto il mondo, in quartetto o come solisti.

1477 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria