Martedì, 16 aprile 2024 - ore 20.01

È in corso una ''siccità estrema'' lungo il bacino del mare Adriatico

Anbi: «Necessario prendere atto che i cambiamenti climatici stanno creando le premesse per permanenti situazioni di deficit idrico»

| Scritto da Redazione
È in corso una ''siccità estrema'' lungo il bacino del mare Adriatico

Oltre al sud Italia, le regioni che si affacciano sull’Adriatico sono ormai da tempo in prima fila sul fronte della crisi climatica, e l’Osservatorio europeo sulla siccità – mettendo a fuoco i parametri dei primi dieci giorni di luglio – mostra chiaramente che «le condizioni di siccità anche estrema ed aridità, che si registrano nei territori prospicenti in Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina e Montenegro sono tra le più gravi in Europa».

A metterlo in evidenza sono anche i dati raccolti dall’ultimo Osservatorio Anbi sulle risorse idriche: la situazione nelle Marche ad esempio è drammatica, se non piove molti agricoltori senza irrigazione perderanno i raccolti; in alcune località dell’Abruzzo a maggio era già caduto l’80% di pioggia in meno mentre a giugno non ha piovuto del tutto; sul bacino del fiume Biferno, in Molise, negli ultimi 3 mesi invece piovuto il 73% di meno, mentre nella zona di Campobasso si registra -70%.

«È necessario prendere atto che i cambiamenti climatici stanno creando le premesse per permanenti situazioni di deficit idrico, cui si può rispondere solo con il trasferimento della risorsa acqua da un territorio all’altro e la sua distribuzione alle campagne attraverso un’efficiente rete d’irrigazione – commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione nazionale dei Consorzi di bonifica (Anbi) – Tale situazione è aggravata dall’aumentata pressione antropica sulle coste e rischia di pregiudicare non solo l’economia agricola, ma anche quella turistica. Per questo, il nostro Piano per l’efficientamento della rete idraulica prevede 729 progetti cantierabili e plurifunzionali, capaci di attivare quasi 12.000 posti di lavoro, grazie ad un investimento di circa 2 miliardi e 365 milioni di euro».

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