Venerdì, 10 maggio 2024 - ore 11.35

E’ ora che i giornali siano più seri. A. De Porti

Invece sono finalizzati alla tiratura e vendita delle copie.

| Scritto da Redazione
E’ ora che i giornali siano più seri. A. De Porti

La vendita dei quotidiani in Italia è a picco: negli ultimi cinque anni sono state vendute circa un milione di copie in meno, mentre la pubblicità è scesa intorno al 18-20 %. Non  penso che ciò dipenda dal progredire del mondo informatico anche se questa realtà ha una sua forte influenza, ma dal fatto che il lettore prova una certa idiosincrasia alla lettura, sempre più avulsa dalla verità, più incline a privilegiare il pettegolezzo o situazioni pruriginose di varia natura, spesso in aperta conflittualità con la deontologia della professione giornalistica . Non serve parlarne ulteriormente in aggiunta alle raccomandazioni che ogni anno gli ordini professionali raccomandano agli appartenenti a questa categoria in quanto, malgrado ciò,  questo fenomeno sta dilagando ogni anno sempre di più tant’è che la vendita della carta stampata - e non solo questa - sembrano tutti avviati verso un grande declino. La professionalità, salvo alcune eccezioni,  è agli sgoccioli, i direttori delle testate, tranne rarissime eccezioni, sono al servizio del padrone e si sta di conseguenza assistendo allo stesso fenomeno che, in questi ultimi anni, ha caratterizzato la politica: la disaffezione non solo ad essa, ma anche alle stesse istituzioni democratiche che non sembrano più all’altezza dei loro compiti se non ripiegando verso il compromesso: giustizia docet ! Ognuno dice la sua verità a seconda dei vari interessi che roteano attorno ad essa tant’è che il lettore è costretto a leggere varie verità che sono all’insegna del sofismo, alias una filosofia della verità attraverso la quale si possono fornire molte sfaccettature a detta verità: non per niente esistono le verità negate, le verità imposte e,…ma da ultimo, le verità vere. Ora il giornalismo,  non solo a mio modo di vedere,  deve purtroppo conformarsi a tutto ciò, con il risultato di provocare, nella sua veste di “quarto potere” uno scenario che non rispecchia certo la realtà: il detto,  “dare una buona notizia non fa notizia, mentre il darne una di brutta lo fa”, oggi è una verità vera soprattutto per chi deve vendere, falsa per chi legge,  mentre il sofismo fa la sua parte a seconda degli interessi  diversi di chi e come  li vuol perseguire. Di questo passo non si fa un servizio alla conoscenza collettiva, ma si produce un danno alla società che finisce per essere “spaesata” e  “confusa”. Con le conseguenze inevitabili che vediamo oggi e vedremo domani !. Esattamente come in politica.

Arnaldo De Porti

871 visite
Petizioni online
Sondaggi online

Articoli della stessa categoria