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Ebrei cremonesi deportati tra il 1943 e il 45: gli immobili sottratto dall’ EGELI| G. Degli Antoni

| Scritto da Redazione
Ebrei cremonesi deportati tra il 1943 e il 45: gli immobili sottratto dall’ EGELI| G. Degli Antoni

All'archivio di Stato dovrebbe esserci la documentazione dei beni immobili sottratti agli ebrei dall'EGELI - Ente Gestione e Liquidazione Immobiliare - con sede in Roma; fu costituito con il r.d.l. 9 febbraio 1939 n. 126, provvedimento applicativo della tristemente nota legge antiebraica 17 novembre 1938, per acquisire, gestire e rivendere i beni sottratti agli ebrei. In seguito l’EGELI estese le proprie competenze ai sequestri dei beni esattoriali (l. 16 giugno 1939) e, con l’ingresso dell’Italia in guerra, ai sequestri dei beni degli stranieri di nazionalità nemica (r.d. 8 settembre 1938 n. 1415; l. 19 dicembre 1940, n. 1994).

Dopo l’8 settembre 1943 l’EGELI fu trasferito al Nord, a San Pellegrino Terme, dove assunse anche la gestione delle aziende industriali e commerciali dichiarate nemiche, mentre la Repubblica di Salò inaspriva le misure contro gli ebrei, stabilendo la confisca totale delle loro proprietà (d.l. 4 gennaio 1944 n. 1 e n. 2).

Il primo presidente dell’EGELI fu il senatore Demetrio Asinari di Bernezzo, sostituito poco dopo, alla sua morte, da Cesare Giovara: entrambi rivestivano anche la carica di presidente dell’Istituto di San Paolo di Torino.

Per la gestione dei beni trasferiti all’EGELI furono delegati diciannove istituti di credito fondiario presenti nelle diverse zone italiane: per il Piemonte e la Liguria fu scelto l’Istituto di San Paolo.

Giuliano Degli Antoni

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Gli ebrei cremonesi deportati tra il 1943 e il 45 | G. Azzoni
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2014-01-20

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