Il Partito Democratico si è impegnato sia a livello nazionale che a livello regionale per trovare soluzioni alla situazione dell’istituto pareggiato, ma evidentemente la giunta ha preferito fare altro. I 5 milioni di euro stanziati a livello nazionale, per tutti gli istituti analoghi al nostro, possono evitare la chiusura del Monteverdi, ma occorre che il Comune di Cremona trovi soluzioni nuove per una struttura che necessita assolutamente di innovazione. Questi fondi infatti consentono la sopravvivenza per almeno un anno o due, quindi c’è tutto il tempo per mettere in campo alternative per rilanciare la scuola. Siamo infatti consapevoli che l’impegno finanziario del Comune è ingente, ma non provare a cercare soluzioni è una scelta miope. Le prospettive possono essere diverse, ma sicuramente occorre lavorare affinché questa struttura diventi “sede distaccata” di un conservatorio già esistente. In caso contrario occorre ripensare totalmente alla struttura; Cremona è ricca di istituti privati che compiono formazione musicale, ma la “città della musica” non può affidarsi alla sola iniziativa privata, ma occorre che anche nelle scuole elementari e medie ci sia una vera “alfabetizzazione” e su questo il presidio pubblico è fondamentale. Accanto a questo possono svilupparsi ulteriormente i corsi di eccellenza che già sono attivi a Cremona. Su questo ci auguriamo che si possa aprire una discussione vera e non solo sterili contrapposizioni. Si dice molto spesso che Cremona possa rilanciarsi con la cultura, oltre che dirlo dobbiamo lavorarci tutti.
Luca Burgazzi, responsabile cultura Pd Cremona
2013-12-19