Egregio direttore, ho letto solo qualche giorno fa la risposta (…..) che la signora Uliana Garoli (Presidente della Fondazione Città di Cremona) ha dato alla mia lettera (..) Quello che riporta il testamento, redatto in forma pubblica dal notaio dottor Salvelli e alla presenza di due testimoni, è in italiano più che corretto e non lascia spazi a fraintendimenti! La signora Garoli scrive che la Fondazione ‘è confortata da parere di soggetto indipendente’ e in un articolo pubblicato su La Provincia il 31/05/2014 (allora era presidente il signor Giacomo Spedini) si legge che ‘l’immobile è vincolato alla creazione di mini appartamenti per coppie anziane a prezzi calmierati per consentire a coniugi attempati di vivere in città; un’interpretazione autentica del testamento consente di mantenere e sviluppare questa finalità in un immobile di Via XI Febbraio già dotato di servizi’. I‘pareri che confortano’e le ‘interpretazioni autentiche’ servono solo a buttare fumo negli occhi e sono paravento, scusa, giustificazione al palese disattendimento delle volontà della signora Raspagliesi! Infatti, sempre nell’a r ti c ol o del 31/05/2014, si legge che ‘la Fondazione è patrimonio dei cremonesi; è il frutto di donazioni liberali per fini specifici, effettuate da persone la cui volontà deve essere rispettata’. Non mi sembra che stia avvenendo così! L’immobile della signora defunta è in una zona di pregio della città ed è più conveniente venderlo per far cassa piuttosto che realizzarvi mini appartamenti per anziani! Una domanda: del ‘Caffè Fl ora’ che ne sarà? Rimarrà tale, come scritto nel testamento, o sarà trasformato in garages? Inoltre mi dispiace che nessuna delle persone in amicizia e vicine alla signora Graziella e quindi a conoscenza delle sue volontà, si sia espressa in merito, anche in forma anonima, tramite il giornale. Daniele Fioretti (Cremona)