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Falcone e Borsellino vent'anni dopo

| Scritto da Redazione
Falcone e Borsellino vent'anni dopo

L’Opera galleggiante Festival

 

 

Domenica 22 luglio 2012 - ore 21.30

San Giovanni in Croce (Cr), Piazza Vidoni

 

 

Novantadue

Falcone e Borsellino 20 anni dopo

 

di Claudio Fava

 

Testo inedito-novità italiana


con

Pierluigi Corallo

Ugo Giacomazzi

Rosario Lisma

Andrea Tidona

 

elementi scenici Veronica Rosafra

regia Marcello Cotugno

 

produzione BAM teatro

in collaborazione con Taormina Arte

con il sostegno del Comune di Cagliari

 

e di: Festival L’Opera Galleggiante

XXXVII Cantiere Internazionale D’arte di Montepulciano

 

ANTEPRIME NAZIONALI:

Montepulciano, 19 luglio 2012 Cortile delle Carceri

San Giovanni in Croce, 22 luglio 2012


debutto Festival Taormina Arte 4 agosto 2012

 

Al termine dello spettacolo Claudio Fava incontrerà il pubblico

 

 

 

Una scrivania sulla scena nuda.

Due uomini che lavorano, chini sui loro fogli. Scrivono con la fretta di chi sa che quella è la loro ultima notte prima di lasciare l’isola nella quale si sono ritirati a preparare l’atto d’accusa per il primo grande processo alla mafia. Sono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e il carcere dell’Asinara è il loro esilio volontario - lontano da sguardi, domande, minacce – per concludere il lavoro di una vita. Ma è anche una notte di verità necessarie tra due uomini, due amici che condividono lo stesso desiderio di vita e l’identico presagio di morte. Una notte in cui dirsi le cose a lungo taciute, confessarsi rabbie, allegrie, paure. Anche la paura di morire, perché no?, sapendo che fuori da quella prigione, da quell’isola, li aspetta una guerra che non hanno cercato ma che ormai li reclama.

La scena si dilata, il nostro sguardo precipita verso altri tempi, incontra una ad una le cose che sono poi accadute. Ma stavolta senza più accontentarsi della verità facile che ci hanno servito: da una parte gli eroi, i servitori dello stato, il bene; dall’altra gli assassini, i macellai della mafia, il male. E in mezzo, niente. Dopo vent’anni quella terra di mezzo va riempita con il racconto dei peccati innominabili: le omissioni, le complicità, i silenzi, le viltà… Adesso sappiamo che tra quei due giudici ammazzati e la follia omicida di Cosa Nostra si sono mossi pezzi delle istituzioni, uomini dei servizi, ufficiali dei corpi speciali, ministri guardasigilli, funzionari pubblici e depistatori di professione.

Adesso sappiamo che Falcone e Borsellino dovevano morire non solo per volontà dei Corleonesi ma anche per scelta di una parte di quello Stato che i due magistrati credevano di rappresentare e di tutelare.

In un tribunale la storia si scrive con i processi.

A teatro, cercando le parole per dire e per immaginare. Partendo proprio da loro, Falcone e Borsellino: non più ingessati nel ricordo ma di nuovo tra noi, in un tempo presente.

Condannati a vivere, i due giudici ripensano alle cose accadute, ascoltano le vite degli altri, osservano questi vent’anni di cose torbide, di frasi lasciate a metà, di trattative e di baratti...

E intanto mettono in scena la loro allegria e la loro agonia, la voglia di vivere e l’attesa della fine.

Con loro, sul palcoscenico, non ci sarà un boss di Cosa Nostra ma un mafioso qualsiasi, uno di quelli che erano chiamati a obbedire e a tacere. Al nostro personaggio era toccato in sorte il compito di ammazzare uno dei due giudici: non lo ha fatto e a quella sua vittima risparmiata vuole raccontare che lui non è pentito masolo deluso. O forse semplicemente annoiato dalle nostre liturgie, dalle messe cantate, dalle mezze verità di un paese che dimentica i vivi per celebrare solo i morti.

C’è poi un giudice, il Consigliere Istruttore, un collega di Falcone e Borsellino. Uno di quelli chiamati a mettersi di traverso in nome di un sentimento opaco e prudente della giustizia. Quel Consigliere è il segno di uno Stato malato, di una nazione civile che ha perduto se stessa e per la quale Borsellino e Falcone, così singolari nella loro normalità , sono solo un’anomalia, un errore di stampa. Sa di mentire, il Consigliere, ma pensa che sia giusto farlo perché il potere, quello vero, si misura anche con la capacità di simulare, di trovare intese con chiunque, di mettersi al di sopra di ogni morale. Ecco perché il nostro giudice è un personaggio che non si pente, che non nega ma al contrario rivendica, argomenta, spiega, giustifica. E prova a convincere anche loro, Falcone e Borsellino, che sarebbe meglio se mettessero da parte questa pretesa ottusa di sapere come sono andate veramente le cose, chi ha fatto cosa e perché.

Attorno si percepisce un paese pigro e perbene, educato a recitare ave marie in memoria dei propri eroi. E adesso che vengono allo scoperto le storie marce di quell’estate del ‘Novantadue, il paese non ci sta: siamo cresciuti pensando che tutte le cose accadute fossero dolorose ma limpide, semplici come in un film. E che a noi toccava solo battere le mani alla fine della proiezione. Così non era. In fondo non sono più Falcone né Borsellino l’architrave di questo racconto teatrale.  Anche loro sono un pretesto per misurarci con il vero oggetto del conflitto: che è la verità.

O meglio, le molte idee di verità. Da una parte la verità nuda, assoluta, senza aggettivi; dall’altra una verità ufficiale, parziale, obbediente… Quale delle due prevarrà alla fine? E chi recita davvero: il morto che fa l’eroe, l’antimafioso che ne piange la memoria o l’uomo di potere che rivendica il diritto a mentire? Chi di loro finge davvero? Questo, ovviamente, lo deciderà lo spettatore. Claudio Fava

 

Il Distretto culturale della provincia di Cremona sostiene il festival L’Opera galleggiante nell’ambito del progetto Distretti culturali, ideato e realizzato da Fondazione Cariplo per promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale in una logica di sviluppo del territorio

 

Prossimo appuntamento

sabato 25 agosto, ore 21.30 – Commessaggio (Mn), Casa Studio “La Silenziosa”

L’origine del mondo. Ritratto di un interno -  369gradi, PAV

 

Direzione Artistica Giuseppe Romanetti

www.terredacquafestival.it - info@terredacquafestival.it

 

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