È arrivato il momento che gli insegnanti ancora in sciopero ritornino alle loro classi, ha detto ieri il primo ministro Robert Fico in una conferenza stampa, invitando chi protesta a ragionare in maniera razionale su ciò che si può fare dopo le elezioni parlamentari. Prima di allora, e mancano appena tre settimane, governo e parlamento non possono fare nulla per cambiare lo stato delle cose riguardo agli stipendi o ai fondi statali nel settore dell’istruzione, ha detto, escludendo che una eventuale sessione straordinaria del parlamento – una soluzione richiesta dai manifestanti e gradita a parte dell’opposizione – potrebbe davvero risolvere qualcosa prima del 5 marzo.
Fico, che era accompagnato dal presidente del Parlamento Peter Pellegrini e dal ministro dell’Istruzione Juraj Draxler, ha comunque detto che la sua porta è aperta per incontrare i rappresentanti degli insegnanti e discutere di come inserire le richieste della categoria nel programma nazionale per l’educazione.
Il premier ha lamentato che gli insegnanti sembrano dare per scontato che il suo governo abbia aumentato i loro stipendi del 22% tra il 2012 e il 2016, un incremento superiore a tutte le altre categorie di dipendenti statali, mentre il precedente governo di Iveta Radicova non aveva tirato fuori un euro in questo settore. Se dopo le elezioni saremo di nuovo al potere, ha detto Fico, «continueremo ad aumentare gli stipendi degli insegnanti. Ci sono risorse per una crescita di almeno il 25% durante il prossimo mandato di governo». Il primo ministro ha anche ringraziato la stragrande maggioranza degli insegnanti che invece di scioperare sono rimasti in classe a curare i loro studenti. Nel momento di massima adesione, lunedì 25 gennaio, lo sciopero ha costretto alla chiusura poco più del 2% delle scuole in Slovacchia.
Secondo il capo dell’ISU, l’organizzazione che ha decretato lo sciopero, il premier minimizza la situazione e non parla delle promesse non mantenute del suo governo, fornendo dati non veritieri sullo sciopero degli insegnanti. Dal 25 gennaio sono in sciopero più di 14.500 insegnanti di oltre 950 scuole, ha detto Vladimír Crmoman. Sono state saltate più di 300.000 lezioni e 10.000 insegnanti, genitori e studenti sono stati coinvolti in una catena umana che si è svolta in 14 città slovacche.
Fonte: Buongiorno Slovacchia