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Fontana mi pare il marchese del Grillo| Mario Daina (Pd Casalmaggiore)

Quel «garantisco io, perché le mie decisioni valgono più delle persone» su autostrada CR-MN e Ospedale nuovo di Fontana ricordano tanto il marchese del Grillo

| Scritto da Redazione
Fontana  mi pare il marchese del Grillo| Mario Daina (Pd Casalmaggiore) Fontana  mi pare il marchese del Grillo| Mario Daina (Pd Casalmaggiore) Fontana  mi pare il marchese del Grillo| Mario Daina (Pd Casalmaggiore)

Il presidente Fontana mi ricorda tanto il marchese del Grillo| Mario Daina (Pd Casalmaggiore)

Signor direttore, ho sempre cercato, pagandone spesso il prezzo, l’obiettività, e si è obiettivi, nel fare politica, se si pone l’equità al primo posto.

Questa Regione con l’equità ha poca dimestichezza, le scelte e i dati, parlano chiaro, è forte con i deboli e debole con i forti. Non usa, per i territori, gli stessi pesi e le stesse misure, essere povero in Lombardia è spesso ritenuta una colpa.

La logica, di formigoniana memoria, è tutta orientata a un rapporto esclusivo tra l’istituzione e il mercato, non c’è più un equilibrio culturale, sociale ed economico, tutto, a partire dalla Sanità, viene sacrificato sull’altare del profitto privato a scapito del pubblico.

Rimane costante, nonostante la tragedia del covid, una visione del servizio sanitario pubblico concentrato essenzialmente sui grandi ospedali, Siamo davanti ad un servizio sanitario tutto squilibrato al centro, mal distribuito sul territorio, per cui la cicogna, nel casalasco, può decidere di lasciarti il dono più importante della vita, in auto.

Tutto questo la chiamano «libera scelta».

Tradotta vuol dire Dio denaro ai soliti gruppi di interesse. Si parla solo di aumento del PIL, il cittadino vale solo come consumatore. Ma il PIL regionale lombardo è diventato la foglia di fico delle disuguaglianze, sempre più sviluppate tra territori.

 Il PIL è un misuratore largamente deficitario, dice Duvand capo statistico d e l l’Ocse, perché non tiene conto del degrado sociale ,ambientale e del depauperamento delle risorse del territorio. Casalmaggiore, oggi, rispetto ai servizi essenziali è in condizioni sempre più preoccupanti e la paura è che sul PNRR, l’amministrazione casalese, ci arrivi in grande ritardo, quando ormai i giochi sono stati fatti.

Sul Masterplan 3C, memori del vecchio patto per lo sviluppo, che a Casalmaggiore non ha portato nulla, siamo tutt’ora confinati come in una bolla. Rassegnazione e indifferenza la fanno da padrone, è questo però il tempo di intervenire, prima che si determini una frattura sociale non più ricomponibile.

Basta cattivi maestri! Quel «garantisco io, perché le mie decisioni valgono più delle persone» su autostrada CR-MN e Ospedale nuovo del presidente Fontana mi ricordano tanto il marchese del Grillo: «Io sono io e voi siete un...».

Non voglio discutere il merito di quelle promesse, tanto nella costruzione dell’autostrada CR-MN non ci crede nessuno, perché troppi sono gli interessi contrastanti e, prima o dopo sarà immolata sull’altare a beneficio della TiBre.

Quello che stona è il modo clientelare e iniquo di questa politica; si partoriscono autostrade inutili come la BreBeMi spendendo miliardi, e non si trova il becco di un quattrino, per una tangenziale a Casalmaggiore senza la quale il territorio soffoca. Ma il mio barometro mi dice che l’aria sta cambiando e che recuperare speranza e fiducia , non si fa peccato.

Col Pnnr tornerà a valere molto di più la politica di territorio, una politica che per incidere deve avere il senso della propria storia, perché un territorio vive se ha la possibilità di sceglierla e di crearsela la propria storia. Casalmaggiore, negli anni belli è sempre stato un laboratorio cultural-politico che era in grado di anticipare traiettorie politiche che poi saranno riprese da molti (Ussl 50-52, la svolta del Concilio Vaticano II, il Compromesso storico, la Casa dell’ac - coglienza), perché operava una classe politica intellettualmente , culturalmente ed eticamente avanti, è questo che ci ha permesso di crescere.

Oggi la politica ha invece codici e riti incomprensibili, che non essendo più frutto della partecipazione della comunità, non hanno più futuro, si fa politica per mantenere lo status quo e rendite di posizione.

Questa amministrazione, a Casalmaggiore continua a non capire come si esercita la responsabilità di governo della «polis». La polis (città-comunità) è una creazione umana, il luogo «dell’umanizzazione per eccellenza».

È nella polis che gli uomini e le donne hanno intrecciato la loro soggettività in vita comune, la nostra classe politica a Casalmaggiore non sono che maschere, che non hanno fatto altro che frammentarla questa comunione di soggettività, togliendo forza di partecipazione alla vita pubblica.

Ecco perché, dove diciamo polis, diciamo politica uguale responsabilità che è il frutto dell’appartenenza alla città, intesa come «società» e «comunità».(parole del monaco Enzo Bianchi) Certo, è ancora evidente il primato della globalizzazione, ma sta tornando importante l’economia di corto raggio sulla sostenibilità e sulla riconversione ecologica, sulla qualità dei servizi di vita collettivi, del fisco come strumento di lotta alle disuguaglianze sociali fino a quell’economia circolare di cui siamo i primi in Europa e questo passerà anche dal crescente ruolo economico dei Comuni.

Voglio credere pertanto, che finalmente siamo arrivati alla vigilia di una nuova stagione, speriamo che arrivi presto, prima di essere costretto a chiedere asilo politico al di la del Po, No, non è vero, le mie radici sono qui e per me è solo da qui che si può costruire il cambiamento. C’è però bisogno di tutti.

Mario Daina Segretario PD Casalmaggiore

Casalmaggiore 23 novembre 2021

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