Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha rilasciato un'intervista a Francesco Bei pubblicata oggi da la Repubblica in cui parla della vicenda dei camici donati dall'azienda di suo cognato alla Regione. Intanto Fontana prende un po' le distanze dal suo partito, la Lega, che ha parlato di "giustizia a orologeria" e dice invece che i magistrati devono svolgere il proprio compito e accertare la verità. Poi ha spiegato:
"Della procedura attivata da Aria non ero a conoscenza e non sono mai intervenuto in alcun modo per favorire quella procedura. Questo ho inteso esprimere quando ho affermato di essere completamente estraneo e ignaro della fornitura onerosa in questione. Naturalmente, una volta venutone a conoscenza, ho sollevato la sua inopportunità"
Sul fatto di aver provato a ripagare il cognato del mancato guadagno con un bonifico da un deposito svizzero creato con soldi provenienti da un paradiso fiscale, Fontana ha detto:
"Ho spontaneamente considerato di alleviare in qualche modo il peso economico dell'operazione di mio cognato, partecipando io stesso personalmente - proprio perché si trattava di mio cognato - alla copertura di una parte di quell'intervento economico. Si è trattato di una decisione spontanea, volontaria e dovuta al rammarico di constatare che il mio legame di affinità aveva solo svantaggiato una azienda legata alla mia famiglia"