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GAS: CONTINUA LA GUERRA TRA ISRAELE E LIBANO

| Scritto da Redazione
GAS: CONTINUA LA GUERRA TRA ISRAELE E LIBANO

La compagnia israeliana Delek scopre più oro blu nel giacimento Tamar. Il Governo libanese vive un periodo di impasse politica
Sul gas del Mediterraneo Israele c'è, il Libano no. Nella giornata di giovedì, 12 Settembre, la compagnia energetica israeliana Delek ha dichiarato l'intenzione di ampliare lo sfruttamento del giacimento Tamar, situato nel Mar Mediterraneo.

Come riportato dall'agenzia UPI, la Delek, sulla base di studi accurati della società indipendente Netherland Sewell and Associates, ha individuato nel Tamar la presenza di 684 Miliardi di piedi cubi di gas aggiuntivi, rispetto ai 7 Trilioni di piedi cubi finora stimati nel giacimento.

Lo sfruttamento del Tamar va di pari passo con quella del Leviathan, giacimento, ubicato sempre nel Mediterraneo, al largo delle coste israeliane, che contiene 16 Trilioni di Piedi Cubi di gas.

Il Tamar e il Leviathan sono tuttora al centro di tensioni diplomatiche tra Israele e Libano: due Paesi, ancora formalmente in guerra, che rivendicano il possesso dei due giacimenti.

Nel 2010, il Governo libanese ha proposto una delimitazione delle acque territoriali che non intacca il possesso di Israele sui due giacimenti.

Ma, secondo fonti israeliane, consegna al Libano il controllo di importanti pozzi di gas limitrofi al Tamar e al Leviathan che conterrebbero 27 Trilioni di Piedi Cubi di oro blu.

A decrementare le tensioni politiche è però l'impasse politica in Libano, dove la rivalità tra le fazioni religiose ha portato all'assenza di un Governo in grado di prendere decisioni di carattere diplomatico.

Prima della crisi, il Governo libanese ha compilato una lista delle compagnie energetiche ammesse a sfruttare il gas in Libano, tra cui i colossi statunitensi ExxonMobil e Chevron, quello norvegese Statoil, quello italiano ENI, l'olandese Shell e la compagnia francese Total, ma non è riuscita a votare il via libera allo sfruttamento.

Da un lato, l'impasse ha raffreddato lo scontro tra israeliani e libanesi, e, dall'altro, ha permesso ad Israele di avanzare con lo sfruttamento dei giacimenti di gas del Mediterraneo.

Oltre al Tamar e al Leviathan, il Governo israeliano ha scoperto di recente anche il Karish, che contiene 1,8 Trilioni di Piedi Cubi di gas.

Il gas israeliano pronto per l'esportazione

Se confermata la notizia dell'alta capienza del Tamar, Israele incrementerebbe la sua posizione di Paese produttore di gas, e rafforzerebbe i piani di esportazione dell'oro blu.

Il Governo israeliano ha approvato l'esportazione del 40% del gas posseduto nei giacimenti nazionali che, secondo indiscrezioni, potrebbe essere inviato verso Golfo Persico e Asia.

Probabile resta anche l'esportazione del gas israeliano in Unione Europea attraverso una partnership con Cipro, oppure con la realizzazione di un gasdotto per veicolare l'oro blu da Israele alla Turchia -che attraverso il Gasdotto Trans Adriatico invia carburante in UE.

Per l'UE, Israele rappresenta una possibile fonte di approvvigionamento di gas che, così come l'Azerbaijan, è in grado di diversificare le forniture di oro blu dal monopolio di Russia ed Algeria.

Matteo Cazzulani

Freelance Journalist

m.cazzulani@gazeta.pl

http://matteocazzulani.wordpress.com

http://matteocazzulaniinternational.wordpress.com

2013-09-14

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