Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 14.10

GAS: L'EUROPA RISPONDE ALL'OFFENSIVA DELLA RUSSIA IN GRECIA

| Scritto da Redazione
GAS: L'EUROPA RISPONDE ALL'OFFENSIVA DELLA RUSSIA IN GRECIA

La Commissione Europea vara un pacchetto di misure per rafforzare la situazione di Atene in ambito energetico. Previsti gasdotti e rigassificatori utili alla diversificazione delle forniture di oro blu per il mercato greco e quello UE

 

Per l'Europa la Grecia è un Paese di primaria importanza non solo sul piano finanziario, ma anche su quello energetico. Nella giornata di mercoledì, 12 Dicembre, la Commissione Europea ha varato un pacchetto di iniziative volto a rafforzare il sistema infrastrutturale della Grecia, ed il ruolo di Atene nella politica del gas in Europa e nel Mediterraneo.

 

Come riportato dal Law International Office Energy and Natural Resources, Bruxelles ha stilato una lista di progetti concordi con il Terzo Pacchetto Energetico UE: legge che liberalizza il mercato europeo del gas, ed aumenta la concorrenza tra gli operatori del settore.

 

Il primo tra i punti previsti dalla Commissione Europea è la costruzione del Gasdotto Trans Adriatico - TAP: infrastruttura concepita per veicolare in Italia 21 Miliardi di metri di gas dell'Azerbaijan dal confine turco-greco attraverso Grecia ed Albania.

 

Oltre che permettere la diminuzione della dipendenza dalle forniture della Russia - che ad oggi coprono il 40% del fabbisogno UE - la TAP rende la Grecia il principale Paese di transito del gas azero in Europa.

 

Allo stesso tempo, il Gasdotto Trans Adriatico, il cui approdo finale è previsto in Puglia, nei pressi di Brindisi, permette all'Italia di diventare l'hub dell'oro blu dell'Azerbaijan in Europa.

 

La TAP aumenta anche il prestigio politico del BelPaese, e crea posti di lavoro in due Paesi - come Italia e Grecia - in piena crisi economica.

 

Sempre in tema di gasdotti, la Commissione Europea ha previsto la costruzione di altre infrastrutture orientate alla diversificazione delle forniture di gas per l'UE.

 

Il Gasdotto Trans-Mediterraneo, lungo 1400 chilometri, è concepito per trasportare gas dai giacimenti nel Mediterraneo Orientale, ubicati nelle acque territoriali di Israele, fino alla Grecia attraverso Cipro e Creta.

 

La Commissione Europea sostiene la costruzione di un gasdotto supplementare che collega la Grecia con l'Italia e, sopratutto, con la Bulgaria. Questa iniziativa risposnde alla clausola del Terzo Pacchetto Energetico UE che prevede la messa in comunicazione dei gasdotti nazionali dei Paesi dell'Unione per creare un unico mercato energetico europeo.

 

Altro ambito in cui la Commissione Europea intende operare in Grecia è quello dei rigassificatori. Bruxelles ha pianificato la costruzione del terminale Egeo per l'importazione di 5 miliardi di piedi cubi di gas liquefatto, e l'ampliamento del rigassificatore di Reythoussa.

 

In aggiunta, la Commissione Europea ha pianificato ad Alexandroupolis la costruzione di un sistema integrato di rigassificatore e gasdotti locali, finalizzato all'immissione nelle condutture nazionali della Grecia di LNG proveniente da Qatar e Stati Uniti.

 

Le linee guida della Commissione Europea devono ancora essere approvate da un comitato scientifico composto da rappresentanti della compagnia energetica greca DEPA, dalle compagnie incaricate della gestione dei gasdotti greci, dal Ministero dell'Energia e del Mutamento Climatico, e dall'Autorità per l'Energia e la regolazione del sistema del gas.

 

La politica imperialista del gas di Mosca nei confronti di Atene

 

L'importanza dell'iniziativa di Bruxelles sta nella risposta data alla Russia, che nel mese di Settembre ha lanciato una scalata per la presa del possesso del sistema infrastrutturale energetico della Grecia.

 

Oltre a lanciare una vera e propria OPA alla DEPA, il monopolista russo del gas, Gazprom - controllato dal Cremlino - ha promesso ad Atene la realizzazione di una serie di infrastrutture energetiche nelle provincie del Paese. In cambio, la Russia ha chiesto la cessione totale della gestione dei gasdotti ellenici e, in generale, della politica energetica della Grecia.

 

Lecito ricordare che la Russia si avvale del gas come di un'arma politica per mantenere l'Europa dipendente dalle forniture di gas di Mosca, ed assicurarsi così il mantenimento dell'egemonia energetica sul Vecchio Continente.

 

Esempio di ciò è il Southstream: gasdotto progettato per trasportare in Europa Occidentale e Balcanica 63 Miliardi di metri cubi di gas all'anno, aumentare la dipendenza dell'UE dalla Russia, e bloccare la realizzazione di infrastrutture che consentano il trasporto di oro blu dall'Azerbaijan direttamente in Europa.

 

Matteo Cazzulani

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