Domenica, 28 aprile 2024 - ore 18.45

GAS: TURCHIA E IRAN APRONO UNA CRISI

| Scritto da Redazione
GAS: TURCHIA E IRAN APRONO UNA CRISI

Un'esplosione provocata dal terrorismo curdo ha provocato l'interruzione del flusso di oro blu iraniano nel territorio turco, e l'esistenza di clausole contrattuali ha spinto Ankara a riconsiderare i rapporti con Teheran. Per via dei contratti, in discussione sono anche le relazioni con l'Azerbaijan, finora buoni e stabili grazie alla compartecipazione in progetti infrastrutturali comuni.

 

 

Atti terroristici e clausole contrattuali sono le motivazioni che hanno spinto la Turchia a preventivare la rinuncia delle forniture di energia dall'Iran. Nella giornata di venerdì, 19 Ottobre, un'esplosione tra le città di Agri ed Erzurum, nell'est della Turchia, ha danneggiato il gasdotto con cui Ankara importa 10 Miliardi di metri cubi all'anno di gas dall'Iran.

 

Come riportato dall'autorevole Platts, le Autorità turche hanno addossato la responsabilità dell'accaduto ad un atto terroristico del Partito dei Lavoratori Curdi - PKK.

 

Per supplire alla mancanza di forniture dall'Iran, la compagnia nazionale turca Botas ha chiesto al monopolista russo Gazprom di aumentare la quantità di gas esportato dalla Russia del 50%, da 32 Milioni di metri cubi all'anno a 48.

 

In sole tre settimane, la Turchia è stata colpita da ben due casi di interruzione improvvisa delle forniture di gas.

 

Tre settimane prima, ad essere stato bloccato è stato il Gasdotto del Caucaso del Sud: infrastruttura che trasporta 6,6 miliardi di metri cubi di gas dalla Capitale dell'Azerbaijan, Baku, fino al porto turco di Ceyan, transitando per Tbilisi, in Georgia.

 

Anche per il blocco del Gasdotto del Caucaso del Sud, Ankara ha addossato la colpa al terrorismo curdo - sostenuto, secondo il Governo turco, dal regime siriano di Bashar Al Assad - nonostante, come riportato dall'autorevole Trend, il colosso britannico British Petroleum - responsabile della gestione dell'infrastruttura - abbia comunicato di avere interrotto il flusso di gas per lavori di manutenzione.

 

Oltre ai problemi legati al terrorismo curdo, a spingere la Turchia ad una rivalutazione in merito al permanere di relazioni energetiche con l'Iran è l'esistenza  nei contratti per l'importazione di oro blu della clausola take or pay, che obbliga Ankara ad acquistare da Teheran una quota massima di gas indipendentemente dal suo effettivo utilizzo.

 

Come riportato dal giornale The Lira, il Ministro dell'Energia turco, Taner Yildiz, ha dichiarato la volontà di rivedere i contratti con Teheran per eliminare la costosa clausola, e consentire alla Turchia un notevole risparmio.

 

Inoltre, Yildiz ha sostenuto la necessità di attuare una simile modifica nei contratti con l'Azerbaijan, con cui, tuttavia, i rapporti sono buoni grazie alla costruzione del Gasdotto Transanatolico - TANAP: conduttura concepita per trasportare gas da Baku fino alle coste turche occidentali, compartecipata per l'80% dal colosso energetico azero SOCAR e per il 20% dalla Botas.

 

La crisi dei rapporti energetici tra Turchia e Iran può essere inserita nel contesto delle sanzioni che l'Unione Europea intende a breve applicare al regime iraniano per lo sviluppo non autorizzato di energia nucleare per scopi bellici.

 

Bruxelles ha preventivato l'imposizione di una moratoria sull'importazione di gas da Teheran e, con la sua posizione, la Turchia, che è destinata a veicolare in Europa il gas iraniano - mescolato con quello azero - ha così lanciato un chiaro segnale in favore dell'Unione Europea.

 

L'importanza di Ankara per la politica energetica UE

 

Resta inoltre da considerare il fronte russo. Con la crisi dei rapporti con l'Iran, e la messa in discussione dei contratti con l'Azerbaijan, la Turchia potrebbe incrementare la dipendenza dalla Russia.

 

Questo sbilanciamento delle forniture di gas in favore di Mosca porterebbe il Cremlino ad avere argomenti per convincere la Ankara a sostenere politicamente il Southstream: gasdotto concepito sul fondale del Mar Nero dai russi per rifornire di gas direttamente l'Europa Sud-Occidentale e balcanica e, nel contempo, impossibilitare la realizzazione del Corridoio Meridionale UE per la diversificazione delle forniture di Bruxelles.

 

Questo progetto della Commissione Europea riguarda la costruzione di un fascio di gasdotti, che comprende anche la TANAP, per importare gas azero direttamente in Europa, senza transitare per infrastrutture controllate dai russi.

 

Nel Corridoio Meridionale, la Turchia ricopre un ruolo di notevole importanza: per questa ragione, il mantenimento di strette relazioni tra il Governo turco e l'Azerbaijan rientra nell'interesse strategico dell'Unione Europea, affinché l'Europa, mediante la realizzazione di un progetto di diversificazione delle forniture di gas, possa iniziare a parlare nell'ambito dell'energia con una voce sola.

 

Matteo Cazzulani

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