Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 02.15

Giornata internazionale dei lavoratori: per un’Europa che sostiene solidi diritti e condizioni eque

| Scritto da Redazione
Giornata internazionale dei lavoratori: per un’Europa che sostiene solidi diritti e condizioni eque

Domenica 1° maggio anche l’Unione europea celebrerà la Giornata internazionale dei lavoratori. Alla vigilia di questo appuntamento, la Commissione si impegna a promuovere i diritti dei lavoratori e le migliori condizioni di lavoro possibili per l’UE e il resto del mondo, in linea con il pilastro europeo dei diritti sociali.

“La Giornata internazionale dei lavoratori – commenta il Commissario europeo per il Lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit – è un’occasione per riflettere sulle politiche che l’UE sta mettendo in atto per migliorare le prospettive occupazionali e le condizioni di lavoro per tutti: a partire dalla garanzia di salari minimi adeguati e dalla promozione del dialogo sociale e dei contratti collettivi, fino alla protezione delle persone che lavorano nelle piattaforme digitali e all’impegno per la parità retributiva tra uomini e donne. La pandemia ha accelerato diversi cambiamenti sul mercato del lavoro, e non c’è tempo da perdere per adeguare le nostre competenze e soddisfare le nuove esigenze”.

“Quest’anno, - aggiunge – purtroppo la Giornata internazionale dei lavoratori si svolge in un contesto di guerra. Stiamo concentrando i nostri sforzi per integrare le persone in fuga dall’Ucraina nel mercato del lavoro europeo, delineando le loro competenze, traducendo le loro qualifiche e fornendo assistenza per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Come sempre, l’UE è unita e solidale”.

L'Ue ha intrapreso una serie di iniziative concrete per rafforzare i diritti dei lavoratori su molti fronti. La proposta della Commissione sui salari minimi adeguati è al momento in fase di negoziazione con il Parlamento europeo e gli Stati membri.

L’Ue sostiene inoltre la partecipazione delle donne sul mercato del lavoro mediante le norme sulla trasparenza retributiva, che sono in grado ridurre il divario retributivo di genere. Si è inoltre registrata una svolta nella rottura del soffitto di cristallo: dieci anni dopo la proposta della Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio stanno negoziando la proposta sulle norme europee che prevedono che le donne occupino almeno il 40% dei posti di amministrazione non esecutivi in un’azienda.

Nel corso dell’Anno europeo dei giovani, la Commissione europea continua a prestare maggiore attenzione alle giovani generazioni e alle sfide che devono affrontare, ad esempio attraverso la garanzia per i giovani e la nuova iniziativa ALMA, che aiuterà i giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo a trovare una strada nel mercato del lavoro. Molti giovani inoltre lavorano mediante piattaforme di lavoro digitali, per le quali la Commissione ha recentemente proposto una normativa volta a migliorare le condizioni di lavoro.

Di recente, la Commissione ha presentato anche una comunicazione sul lavoro dignitoso in tutto il mondo, in cui ribadisce l'impegno dell'Ue a svolgere un ruolo guida nella promozione di un lavoro dignitoso che ponga al centro le persone, garantendo il rispetto dei loro diritti e della loro dignità. Tutti i piani per la ripresa e la resilienza approvati finora contribuiscono agli obiettivi sociali: il 20,4% della spesa sociale va ad esempio a sostegno dell'occupazione e delle competenze.

In aggiunta per il periodo 2021-2027 il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) metterà a disposizione quasi 99,3 miliardi di euro da investire per le persone, i posti di lavoro e le competenze.

In seguito all'attivazione della direttiva sulla protezione temporanea, la Commissione aiuta gli Stati membri a garantire che le persone in fuga dall'invasione ingiustificata dell'Ucraina da parte della Russia possano effettivamente avere accesso al diritto all'istruzione, all'assistenza sanitaria, all'alloggio e all'occupazione. Per sostenere gli Stati membri a tale riguardo, la Commissione ha versato più di 3,5 miliardi in pagamenti anticipati nell’ambito di REACT-EU. (aise) 

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