Martedì, 03 dicembre 2024 - ore 19.11

I giovani credono ancora che il mondo stia diventando un posto migliore, ma sono impazienti di agire contro le crisi crescenti

Sono più impegnati e informati su cambiamento climatico, scienza, cooperazione internazionale e diritti delle persone

| Scritto da Redazione
I giovani credono ancora che il mondo stia diventando un posto migliore, ma sono impazienti di agire contro le crisi crescenti

Le generazioni più giovani hanno maggiori probabilità di fidarsi degli scienziati e della cooperazione internazionale, secondo un sondaggio internazionale dell’UNICEF-Gallup su oltre 21.000 bambini e adulti rilasciati per la Giornata mondiale dell’infanzia.

Secondo il nuovo sondaggio internazionale “The Changing Childhood Project” di Unicef e Gallup pubblicato alla vigilia del  World Children’s Day 2021- A Better Future for Every Child, «I bambini e i giovani hanno quasi il 50% in più di probabilità rispetto agli anziani di credere che il mondo stia diventando un posto migliore per ogni generazione».

Il sondaggio dimostra che i giovani hanno anche maggiori probabilità di credere che l’infanzia stessa sia migliorata, con una maggioranza schiacciante che crede che l’assistenza sanitaria, l’istruzione e la sicurezza fisica siano migliori per i bambini di oggi che per la generazione dei loro genitori. «Eppure – evidenzia l’Unicef – nonostante il loro ottimismo, i giovani sono tutt’altro che ingenui, esprimono irrequietezza per l’azione sui cambiamenti climatici, scetticismo sulle informazioni che consumano sui social media e lottano con sentimenti di depressione e ansia».  Ma è molto più probabile che si considerino cittadini globali più delle persone anziane e più inclini a sostenere la cooperazione internazionale per affrontare minacce come la pandemia di Covid-19.

Commentando i risultati del sondaggio realizzato  in Argentina, Bangladesh, Brasile, Camerun, Etiopia, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Kenya, Libano, Mali, Marocco, Nigeria, Perù, Spagna, Regno Unito, Ucraina, Usa e Zimbabwe, la direttrice esecutiva dell’Unicef, Henrietta Fore, ha evidenziato che «Nel mondo di oggi non mancano le ragioni del pessimismo: cambiamento climatico, pandemia, povertà e disuguaglianza, crescente sfiducia e crescente nazionalismo. Ma ecco un motivo di ottimismo: i bambini e i giovani si rifiutano di vedere il mondo attraverso le lenti fosche degli adulti, Rispetto alle generazioni più anziane, i giovani del mondo rimangono pieni di speranza, con una mentalità molto più globale e determinati a rendere il mondo un posto migliore. I giovani di oggi hanno preoccupazioni per il futuro, ma si considerano parte della soluzione».

Il sondaggio Unicef-Gallup è il primo del suo genere a chiedere a più generazioni le loro opinioni sul mondo e su cosa significhi essere un bambino e un giovane oggi. Ha intervistato più di 21.000 persone in due coorti di età (15-24 anni e 40 anni e oltre) appartenenti a tutti i livelli di reddito. Secondo l’Unicef, «Nel complesso, i dati dipingono un quadro delle giovani generazioni come prodotti della globalizzazione. Ad esempio, i giovani (39%) hanno in media quasi il doppio delle probabilità rispetto agli anziani (22%) di identificarsi maggiormente con l’appartenenza al mondo, rispetto alla propria nazione o località. Con ogni anno di età in più, le persone hanno in media circa l’1% in meno di probabilità di identificarsi come cittadini globali».

Inoltre, il sondaggio, che è stato condotto durante la pandemia di Covid-19, rileva che bambini e giovani generalmente si fidano maggiormente dei governi nazionali, degli scienziati e dei media internazionali come fonti di informazioni accurate. Ma dimostra anche che i giovani di oggi sono consapevoli dei problemi che il mondo sta affrontando. :

La maggior parte dei giovani vede seri rischi per i bambini online, come vedere contenuti violenti o sessualmente espliciti (78%) o essere vittima di bullismo (79%); solo il 17% dei giovani afferma di fidarsi “molto” delle piattaforme di social media per avere informazioni accurate.

Mentre il 64% dei giovani nei Paesi a basso e medio reddito crede che i bambini nel loro Paese staranno meglio economicamente dei loro genitori, i giovani nei Paesi ad alto reddito hanno poca fiducia nel progresso economico e meno di un terzo dei giovani intervistati nei Paesi sviluppati afferma che i bambini di oggi quando cresceranno staranno meglio economicamente rispetto ai loro genitori. Più di un terzo dei giovani riferisce di sentirsi spesso nervoso o ansioso e quasi uno su 5 afferma di sentirsi spesso depresso o di avere scarso interesse nel fare le cose. Il 59% dei giovani afferma che oggi i bambini crescendo devono affrontare una pressione maggiore per avere successo rispetto ai loro genitori.

Inoltre, del sondaggio emerge che i giovani desiderano progressi più rapidi nella lotta alla discriminazione, una maggiore cooperazione tra i Paesi e che i decisori politici li ascoltino. Quasi tre quarti dei giovani sono consapevoli del cambiamento climatico e ritengono che i governi dovrebbero intraprendere azioni significative per affrontarlo. La quota è ancora più alta nei Paesi a reddito medio-basso (83%) dove si prevede che l’impatto del cambiamento climatico sia maggiore. Una svolta netta rispetto alla diffusa inconsapevolezza delle generazioni più anziane dei Paesi in via di sviluppo sulle cause e gli effetti dei cambiamenti climatici.

In quasi tutti i Paesi coinvolti nel sondaggio,  la grande maggioranza dei giovani riferisce che i loro Paesi sarebbero più al sicuro da minacce come il Covid-19 se i governi lavorassero in coordinamento con altri Paesi anziché da soli. E ovunque i giovani dimostrano un maggiore sostegno ai diritti LGBTQ+, con le giovani donne che guidano la lotta per l’uguaglianza.  In media, il 58% dei giovani di 15-24 anni ritiene che sia molto importante per i leader politici ascoltare i giovani su temi che riguardano il futuro del pianeta e della società.

Joe Daly, senior partner di Gallup, fa notare che «Non possiamo sapere cosa c’è nella mente dei giovani se non glielo chiediamo. L’indagine dell’Unicef rafforza l’importanza di ascoltare la prossima generazione e comprendere le loro prospettive. I bambini di oggi sono i leader di domani; è fondamentale che le generazioni più anziane facciano la loro parte per garantire che i nostri figli ereditino un mondo migliore».

Ma l’indagine rileva alcune aree di forte allineamento tra le generazioni giovani e quelle più anziane, in particolare sul clima, l’importanza dell’istruzione, la collaborazione globale e le agenzia per l’infanzia. Al contrario, l’ottimismo, la mentalità globale e il riconoscimento del progresso storico riflettono alcune delle divisioni più profonde.

Parallelamente alla pubblicazione del sondaggio, l’Unicef sta lanciando una nuova piattaforma interattiva contenente l’intera serie di dati dell’indagine e il rapporto del progetto.

La Fore conclude: «Anche se questa ricerca dipinge una visione sfumata del divario generazionale, emerge un quadro chiaro: i bambini ei giovani incarnano lo spirito del XXI secolo, molto più facilmente rispetto ai loro genitori. Mentre l’Unicef si prepara a celebrare il suo 75° anniversario il mese prossimo e in vista del World Children’s Day, è fondamentale ascoltare direttamente i giovani sul loro benessere e su come le loro vite stanno cambiando».

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