Sabato, 18 maggio 2024 - ore 08.12

I giovani e la Banca Etica Cremona Lettera aperta

A rappresentare i soci e il coordinamento provinciale, Chiara Rizzi e Piero Cattaneo.

| Scritto da Redazione
I giovani e la  Banca Etica Cremona Lettera aperta

Mercoledì pomeriggio 15 aprile – presso lo SpazioComune - i soci di Banca Etica hanno organizzato un incontro per presentare il progetto culturale di questa banca ai giovani della città di Cremona e più in generale di tutta la provincia. A rappresentare i soci e il coordinamento provinciale, Chiara Rizzi e Piero Cattaneo.

È un primo passo per arrivare a un confronto più ampio con voi giovani. Siamo convinti di aver qualcosa di significativo da sottoporvi: una banca di 15 anni, che sta crescendo e che forse lavora per ciò in cui anche voi credete, anzi che potrebbe dare basi più concrete al vostro sogno.

Vera banca popolare di organizzazioni e cittadini, che mette al primo posto l'interesse di tutti, perché non appartiene a nessun mister 51% e che offre tutti i servizi finanziari essenziali.

A voi e ai responsabili delle organizzazioni giovanili proponiamo la nostra collaborazione per aprire una riflessione importante sul valore dei soldi, quando siano a servizio di progetti di vita personali e sociali, se rispettosi di altri valori etici preminenti, come la dignità di tutti e la responsabilità di sé e delle comunità d'appartenenza.

Non è questo il messaggio prevalente, non è questo soprattutto l'esempio del mondo degli adulti, per troppi dei quali l'unico hashtag è il “quanto-ci-guadagno”, a costo di rinunciare perfino alla prudenza: si investe in borsa come al casinò, presi al laccio degli analisti, come a quello delle combinazioni nel gioco d'azzardo.

A costo di rinunciare alla faccia, lasciando la conduzione fallimentare delle grandi società con buonuscite milionarie in euro o in dollari.

A costo di rinunciare alla tranquillità personale, bussando alla porta delle organizzazioni mafiose.

Atti diversi di ordinaria presunzione di scaltrezza e impunità, giusto per volersi fare del male.

Siamo testimoni di una banca diversa, in cui lo stipendio del presidente ha un tetto (nel 2012 il rapporto tra la retribuzione massima e la retribuzione minima è risultato essere pari a 5,35), in cui si fa banca “insieme”, sopperendo alle ristrettezze organizzative, valutando le disfunzioni con severità, ma anche sapendo che la partecipazione e il sostegno dei soci porta a superare molte carenze e moltiplicare in tutti gli sforzi.

Siamo convinti che il tempo buono dell'impegno è il presente, nello studio, nel lavoro, nel sostenere la finanza etica. Buona fortuna a tutti.

Per il Git provinciale dei soci della banca etica,

Chiara e Piero

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