Sabato, 20 aprile 2024 - ore 05.55

Iaea: rischi sempre più grandi per la centrale nucleare di Zaporizhzha

La Russia: l’Iaea riconosca che gli attacchi contro la centrale nucleare partono dall’Ucraina. Nato: Russia Stato terrorista

| Scritto da Redazione
Iaea: rischi sempre più grandi per la centrale nucleare di Zaporizhzha

Ieri, un team di esperti dell’International atomic energy agency (Iaea) ha valutato l’entità dei danni causati dagli intensi bombardamenti che durante il fine settimana hanno colpito i dintorni della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhya (ZNPP). Secondo il direttore generale dell’Iaea, Rafael Mariano Grossi, «Sono stati in grado di confermare che, nonostante la gravità del bombardamento, le attrezzature chiave sono rimaste intatte e non vi sono stati problemi immediati per la salvaguardia nucleare o la sicurezza».

I 4 esperti della sicurezza nucleare dell’Iaea che attualmente soggiornano presso il sito nucleare ucraino occupato dai russi sono stati informati dalla direzione della ZNPP e poi hanno condotto «Un’ampia visita della più grande centrale nucleare d’Europa per valutare in prima persona l’impatto fisico dei bombardamenti avvenuti sabato sera e di nuovo domenica mattina, in uno dei più gravi incidenti di questo tipo verificatisi negli ultimi mesi nell’impianto», ha spiegato Grossi.

Il team dell’Iaea  ha detto che «Lo stato delle 6 unità del reattore è stabile ed è stata confermata l’integrità del combustibile esaurito, del combustibile fresco e delle scorie radioattive a basso, medio e alto livello nelle rispettive strutture di stoccaggio». Ma gli esperti dell’Iaea hanno anche visto «Danni diffusi in tutto il sito» e per Grossi, «Questo è un motivo di grande preoccupazione in quanto dimostra chiaramente la forte intensità degli attacchi a una delle più grandi centrali nucleari del mondo».

Le osservazioni del team Iaea hanno incluso danni ai serbatoi di stoccaggio della condensa che hanno causato perdite non radioattive, diversi impatti sulla strada principale lungo i reattori dell’impianto e su una ferrovia del sito fuori servizio, una condotta dell’aria pressurizzata colpita da schegge, due impatti su il tetto di uno edificio ausiliario speciale, lievi danni visibili a una tubazione di caricamento degli irrigatori, oltre a due impatti in un’area del corpo di guardia.

Secondo il team dell’Iaea, «Il personale operativo e di manutenzione ha già iniziato a riparare alcuni dei danni e anche il personale dell’impianto sta ripulendo il sito dopo gli attacchi del fine settimana». Inolttre, fino a ieri non ci sono stati ulteriori attacchi contro la centrale nucleare, anche se nella notte di lunedì sono state bombardatate la vicina città di Enerhodar e la zona industriale.

La direzione senior del sito ha informato separatamente il team dell’Iaea che «4  dei reattori della ZNPP sono rimasti in arresto a freddo e due in arresto a caldo, continuando a produrre vapore e acqua calda per il sito e per Enerhodar, dove vivono molti lavoratori dell’impianto e le loro famiglie».

Dopo i nuovi attacchi alla centrale nucleare di Zaporizhzhya, Grossi ha intensificato le sue consultazioni con russi e Ucraini per l’istituzione di una zona di protezione intorno al gigantesco impianto nucleare. Ma sia russi che ucraini sembrano voler continuare ad utilizzare la più grande centrale nucleare europea come arma di ricatto e propaganda.

Durante una conferenza stampa l’Atomexpo-2022 in corso a Sochi, il ​​​​direttore generale di Rosatom Alexey Likhachev ha accusato: «I rinnovati attacchi di artiglieria ucraina alla centrale nucleare di Zaporozhya (ZNPP) hanno creato il rischio di un disastro nucleare».

Mosca ha chiesto all’Iaea di ammettere pubblicamente che è Kiev che sta bombardando l’impianto: «Siamo stati in trattative con l’Iaea tutta la notte – ha rivelato Likhachev – Dopo un periodo relativamente calmo, da settembre, almeno 30 proiettili hanno colpito l’impianto durante il fine settimana, danneggiando i generatori di riserva e l’impianto di stoccaggio del combustibile esaurito». Rosatom ha avvertito che «I danni ai contenitori del combustibile esaurito rischiano il rilascio di materiale radioattivo nell’atmosfera, con conseguenze imprevedibili».

Renat Karchaa, il principale collaboratore di Likhachev, ha detto alla TV russa Channel 1 che «Gli specialisti dell’Iaea hanno completato l’ispezione della struttura lunedì pomeriggio e hanno inviato il loro rapporto al quartier generale. Erano accompagnati da uno specialista balistico altamente qualificato che abbiamo fornito, e ancora una volta è stato dimostrato in modo convincente che l’origine di questi attacchi di artiglieria era Marganets», cioè una città della regione ucraina di Dnepropetrovsk.

Karchaa ha anche detto che «Rosatom sta prendendo provvedimenti per fortificare l’impianto di stoccaggio del combustibile esaurito e altre parti della ZNPP»

Ma Farhan Haq, vice portavoce del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, ha risposto alla Russia che «Le Nazioni Unite non hanno la capacità di identificare i responsabili degli attacchi alla centrale nucleare di Zaporozhya. Non abbiamo modo di determinare chi abbia effettuato gli attacchi. Vorremmo che questi attacchi cessassero. Il segretariato generale condivide le preoccupazioni del direttore generale dell’Iaea Rafael Grossi e si unisce a lui nell’invitare tutte le parti a cessare il fuoco intorno alla centrale nucleare di Zaporozhya.

Sia il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova hanno detto che «L’Iaea dovrebbe fare pienamente il suo dovere e fare nomi». La  Zakharova ha aggiunto che «In quanto organismo internazionale autorevole e indipendente, [l’Iaea] deve finalmente allontanarsi da astratte condanne e richieste di fermare il bombardamento della ZNPP senza rivolgersi al colpevole, e indicare in modo chiaro e inequivocabile coloro che effettuano gli attacchi. Questo richiede determinazione e responsabilità. Speriamo davvero che vengano dimostrate».

Poi ha accusato i governi occidentali di «Dare un assegno in bianco al governo di Kiev per poter continuare i suoi sconsiderati tentativi di causare danni irreparabili alla ZNPP».

L’Assemblea parlamentare della NATO ha risposto adottando una risoluzione non vincolante che invita i Paesi membri a dichiarare la Russia Stato terrorista perché « Rappresenta una minaccia diretta alla sicurezza euro-atlantica» e hiede un maggiore sostegno militare a Kiev e la fine delle restrizioni e il «dispiegamento avanzato delle forze della NATO».

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