Quando l’evento raggiunge il privato cittadino ci sentiamo tutti un poco insicuri e ci restiamo male.
Non meno frequenti sono i furti di oggetti d’arte, privati e pubblici.
A questo punto mi affiorano alla memoria non solo i furti recenti di opere d’arte, ma anche i furti connessi alle varie tragedie della nostra storia, recente, ma anche con riferimenti molto lontani nel tempo.
Nel bel paese si sono verificati così tanti eventi di natura artistica che non è possibile , al mondo , un raffronto anche di natura qualitativa.
Se ne sono accorti , nel corso dei secoli, i condottieri dei popoli invasori.
In pratica , sono più di mille anni che in Italia vengono trafugate ( rubate)opere d’arte.
In un primo momento, invasori di origine nordica, ma non solo, si sono limitati a distruggere ciò che hanno trovato sul loro cammino.
A volte per mettere in difficoltà la popolazione assediata.
Di certo non erano neppure in grado di valutare i reperti, o le costruzioni dei nostri padri latini.
Gli esempi sono talmente tanti che non è qui possibile elencare tutti gli eventi.
Ne dovrebbero bastare un paio di esempi: le distruzioni degli acquedotti romani da parte dei barbari e il sacco di Roma nel ‘500 con a capo Carlo V d’Asburgo.
Detto personaggio di titolava anche con il nome di “Imperatore del Sacro Romano Impero”.
Che cosa c’era di sacro e di romano in questo personaggio è tutto da riconsiderare: credo che alla base del comportamento di questi personaggi della storia ci sia solo la malcelata incapacità di imitare le gesta dell’antico Impero Romano, se non assumendone il titolo .
Oppure una sorta di invidia inconscia e romanticamente repressa.
Qualche popolo del nord ha creduto di ovviare al deficit creativo con la tarda costruzione di monumenti “gotici”.
Ma è bene ricordare che , in un primo momento , il termine “gotico” era considerato quasi dispregiativo, almeno in Italia.
L’elenco di personaggi della storia che hanno abusato del titolo di “Romano Imperatore” è molto lungo: valgono le considerazioni anzidette.
Di sicuro sappiamo che molti di questi personaggi, forti della momentanea forza militare, hanno dato corso a veri e propri “furti” d’arte.
Il bel paese è stato spogliato di molte opere d’arte finite anche in musei noti a tutti.
Solo per esempio citiamo Napoleone e i gerarchi nazisti.
Ma non possiamo dimenticare i furti su commissione.
Rinomati musei internazionali sono venuti in possesso di nostre opere d’arte, dopo varie intermediazioni, spesso sconosciute, ma qualche volta ricostruite nei processi.
E non se ne sono neppure vergognati, anzi hanno richiesto prove e controprove.
Qualche opera d’arte è stata restituita dopo un lungo e stressante lavoro dei nostri organi di indagine, molto bravi ed efficienti.
Non per questo ci consoliamo.
Non ci consoliamo perché nell’inconscio di qualche popolo de nord permane, anche se latente,la volontà di depredare il Bel Paese.
Con mezzi moderni: la finanza.
Cordialità e buon lavoro.
MARIO SUPERTI (CREMONA )