Il peso del comparto agroalimentare italiano è spesso e volentieri sottovalutato. Ma il suo valore complessivo è enorme: grazie all’agricoltura si muovono 570 miliardi di euro e parliamo del primo settore in termini di Pil italiano. Nella prossima legge di bilancio abbiamo ottenuto il 58% in più di risorse rispetto all’anno scorso da destinare alle filiere agricole, per accompagnarle nelle nuove dinamiche della sostenibilità e dell’innovazione. Il tema delle pratiche sleali, poi, sarà l’elemento nuovo di ragionamento sulla formazione dei prezzi che riguardano i nostri imprenditori, per uscire definitivamente dalla logica del sacrificio e pretendere la giusta redditualità economica.
Questo il tema centrale affrontato sabato 6 novembre dal Presidente di Coldiretti Ettore Prandini alla FAZI 2021, in occasione dell’incontro “Il futuro delle stalle italiane nelle sfide europee” alla presenza, tra gli altri, dell’europarlamentare Paolo De Castro. “Viviamo una fase storica delicata, fatta di sfide e di opportunità – esordisce Paolo De Castro - ma siamo anche alla vigilia dell’ultimo voto sulla nuova Pac: entro il 1 gennaio 2023 bisognerà mettere mano ai piani strategici considerando che, oltre agli aspetti economici, contano anche quelli ambientali, sociali ed etici. In ottica di Farm to Fork è fondamentale spingere sull’innovazione ma, al contempo, sul mantenimento della capacità produttiva europea, per non danneggiare i nostri standard di qualità e sostenibilità unici al mondo”.
FAZI 2021, tra sostenibilità ambientale ed economica
Moderati da Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore, sono intervenuti alla tavola rotonda il Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Patuanelli, l’assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi di Regione Lombardia Fabio Rolfi e il comandante dei Nas di Milano Salvatore Pignatelli. Ad aprire il convegno, i saluti del segretario generale di Coldiretti Enzo Gesmundo, del Presidente regionale di Coldiretti Paolo Voltini e del Presidente Anafibj Fortunato Trezzi.
In tema di sostenibilità ambientale, ma anche economica, è intervenuto l’assessore regionale all’agricoltura Fabio Rolfi. “Si tratta della grande sfida per la nuova Pac, ma non ho dubbi che verrà vinta da nostro comparto agroalimentare. In questo momento è tuttavia fondamentale rilanciare, riabilitare e difendere i nostri modelli produttivi, attività imprenditoriali serie e responsabili da anni attente all’ambiente e rispettose di tutte le normative vigenti. Con il programma di sviluppo rurale, la Regione mette a disposizione delle aziende agricole lombarde 400 milioni di euro nel biennio 2021-2022, convinti del fatto che la sostenibilità ambientale si ottenga puntando sull'impresa, non attraverso tasse e vincoli”.
Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado. In gioco c’è il futuro di un settore che vale 16 miliardi con 100mila occupati e produce ogni anno oltre 12 milioni di tonnellate di litri di latte, dai quali nascono le specialità agroalimentari del Made in Italy. “Coldiretti dimostra anche oggi di pensare sempre agli interessi dei propri associati - afferma il Ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli –. A partire dalla battaglia contro i cibi sintetici, una deriva inaccettabile non solo per il lato economico e sociale ma anche per la dignità e la libertà dei cittadini. Lavoreremo intensamente per combattere questa ideologia, così come per intervenire sulla sostenibilità economica delle aziende agricole. Mi soffermo in particolare sul prezzo del latte: ci saranno presto novità importanti per gli allevatori, messi alla prova dai crescenti costi di produzione. Al centro resta la reciprocità contrattuale, a beneficio delle imprese ma anche dei consumatori, che potranno garantirsi prodotti sani, genuini e italiani”.
In chiusura, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha ribadito il necessario cambio di passo nelle filiere agroalimentari e in particolare nel settore lattiero-caseario. “Nei contratti di fornitura fra le industrie di trasformazione e gli allevatori devono essere concordati compensi equi che coprano almeno i costi di produzione, come previsto dalla recente direttiva sulle pratiche sleali approvata dal Consiglio dei Ministri, che abbiamo fortemente sostenuto. Chiedo coraggio a tutti i soggetti della filiera perché garantire il giusto prezzo alla stalla è un fatto etico, a maggior ragione in un momento così florido per il settore del latte. Produciamo la migliore materia prima e il miglior prodotto da consegnare all’industria di trasformazione, e questo deve essere riconosciuto alle nostre aziende. L’impegno di Coldiretti continua: senza giusto reddito per le imprese, non ci sono sostenibilità, innovazione e futuro per i giovani”.