Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 22.19

Il Governo non risponde sulla scuola e i sindacati si mobilitano

Il 17 febbraio Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola protestano al Miur.

| Scritto da Redazione
Il Governo non risponde sulla scuola  e i sindacati si mobilitano

Scuola, il governo non risponde e i sindacati si mobilitano.Manifestazione unitaria, il prossimo 17 febbraio, dei sindacati della scuola davanti alla sede del Miur. Flc Cgil, Cisl scuola e Uil scuola lamentano una prassi che si va sempre più consolidando. Quella, cioè, del mancato coinvolgimento dei sindacati nelle scelte cruciali che riguardano il destino della scuola e di chi la vive, a cominciare dai lavoratori e dagli studenti. Nonostante le rassicurazioni di rito avute nell’incontro del 13 novembre, nessun confronto si è aperto con il governo che si appresta a varare con la “Buona Scuola” norme e provvedimenti che incidono profondamente sulla vita dei lavoratori della scuola e che andrebbero discussi in sede di contrattazione. Nessun confronto, d’altro canto, c’era stato sui provvedimenti contenuti nella legge di Stabilità e nessun impegno sui due capitoli che più duramente stanno colpendo i lavoratori della scuola: il blocco dei contratti e degli scatti di anzianità. In autunno tutti i sindacati della scuola avevano consegnato al governo 250.000 firme di docenti, Ata e dirigenti per sbloccare il contratto (#sbloccacontratto). Non è arrivata nessuna risposta e il risultato è che, senza interventi, da qui al 2019 per i lavoratori non è previsto alcun aumento di stipendio.

Dietro al rifiuto del confronto c’è un disegno chiaro del governo. Un processo di rilegificazione e riaccentramento che punta a mettere da parte la contrattazione, considerata un inutile laccio. “Si tratta di un comportamento che, pregiudicando il corretto e proficuo svolgimento delle relazioni sindacali, sta determinando un clima di forte preoccupazione e tensione fra il personale – si legge in una nota dei segretari dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, Domenico Pantaleo, Francesco Scrima e Massimo Di Menna –. In assenza di momenti di confronto, e rimanendo a oggi irrisolte molte questioni riguardanti i diversi profili del comparto (posizioni economiche Ata, Fun dirigenti scolastici, c.d. quota 96, ecc.) si assiste al moltiplicarsi di annunci e indiscrezioni che prefigurano ipotesi vaghe e confuse, in cui si intravede come unico dato certo una secca riduzione degli attuali trattamenti economici”.

Come è noto, la filosofia della Buona Scuola sposa in pieno un’idea del merito, dei migliori da premiare con riconoscimenti economici, ma lasciando poi nel vago le modalità con cui si provvederebbe all’individuazione dei docenti “più bravi”. “Appare invece molto chiaro – continuano i sindacalisti – cosa accadrebbe limitando al 20% rispetto all’attuale il margine di incremento retributivo legato all’anzianità di servizio: stando alle indiscrezioni giornalistiche, tale incremento potrebbe subire una perdita secca di circa 8.500 euro”.

Da qui la mobilitazione decisa per il 17 febbraio, perché “i lavoratori della scuola non meritano di subire ulteriori mortificazioni”. Gli obiettivi dei sindacati sono chiari: il rinnovo del contratto, la stabilizzazione del lavoro, con un pieno riconoscimento del suo valore anche sotto il profilo retributivo, la salvaguardia dell’integrità dell’organico del personale, che la legge di Stabilità 2015, con particolare riferimento al personale Ata, tende invece a ridurre ulteriormente. La manifestazione della prossima settimana “è solo il primo atto di una mobilitazione che, in assenza di risposte, si amplierà e proseguirà con ulteriori iniziative per far valere le ragioni del personale della scuola, da troppo tempo disattese”.

Fonte: rassegna sindacale

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