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Il governo ombra di Rotondi| RAR

| Scritto da Redazione
Il governo ombra di Rotondi| RAR

Il governo ombra di Rotondi| RAR. Con la sentenza della Corte di Cassazione il pregiudicato rimane pregiudicato, anzi viene reiterata la sua condizione di pregiudicato in attesa che la magistratura decida sulla esecuzione della condanna, se agli arresti domiciliari (che sarebbe la soluzione più corretta) oppure ai lavori socialmente utili (dal pregiudicato definiti “ridicoli” per un personaggio del suo livello: uomo di Stato (che ha condotto la nazione alla rovina), uomo di sport (vedasi le condizioni in cui si trova il Milan), e uomo dell’imprenditoria (con Mediaset, Mondadori, Mediolanum, Fininvest sull’orlo del fallimento).

Con la conferma a due anni di interdizione dai pubblici uffici (sentenza passata in giudicato Mediaset) e sei anni di ineleggibilità (legge Severino voluta e votata da FI) il pregiudicato è fuori dalla politica, dallo sport e dalla imprenditoria.

Cosa gli resta ?

1)il patetico tentativo della Santanchè di raccogliere milioni di firme per mettere il Capo dello Stato all’angolo, obbligandolo a concedere la graziua, cancellando le condanne passate, presenti e future, regalandogli una grazia tombale in  forze delle firme raccolte. La Santanchè, in cerca spasmodica di visibilità propria, e cooperata dal compagno Sallusti che ossessiona i pochi lettori del sua quotidiano a firmare l’appello della pitonessa, ignora che il consenso elettorale e l’appello con firme, non è un lavandino dove gettare i panni sporchi per farli tornare puliti. Hitler arrivò al potere ottenendo la maggioranza dei voti, il resto si è visto.

2)Gli rimane ancora il governo ombra affidato a Rotondi, con una serie di ministri ombra impresentabili, come segnale della qualità dei fedelissimi; ritroveremo tutti questi ministri ombra candidati alle europee, capitanati da Marina e Barbara Berlusconi e Francesca Pascale in Berlusconi non nutrendo fiducia nelle elezioni nazionali, quando FI non riuscirà a superare il 15% dei consensi, segnando la fine del berlusconismo

In realtà gli rimane ancora l’ombra del governo, nel cui cono d’ombra di è abusivamente collocato, grazie all’ingenuità di Renzi, che lo ha risollevato dalla fase terminale per riproporlo come il “deux ex machina” del suo governo, chiamandolo a dettare le riforme, secondo gli interessi politici-economici-giudiziari che lo assillano.  Per adesso si parla solo della riforma della legge elettorale, dove il pregiudicato ha imposto le sue esigenze, ma si parlerà anche di riforma  delle strutture economiche e imprenditoriali, disponendo della ministra Guidi, con delega allo sviluppo economico e alle TV. Ma il cono d’ombra del governo nasconderà anche leggine e norme interpretative nel campo della giustizia, che fanno parte degli accordi segreti tra i due. Già, in vista delle condanne e dei provvedimenti restrittivi, appare all’orizzonte  l’ipotesi di un rientro nell‘area della maggioranza   di FI, ma solo per scalzare quel poveretto di Angelino Alfano, caduto nella trappola di un gioco molto più grande di lui. Ora il pregiudicato è sicuro di avere un alleato determinante, che non è Matteo Renzi, bensì l’ambizione di Matteo Renzi, che concederà al pregiudicato Berlusconi la possibilità di godere della protezione all’ombra del suo governo, disposto come è, pur di mantenere la poltrona tanto sospirata, di concedere tutto quello che il pregiudicato e i suoi consigliOri  chiederanno.

Rosario Amico Roxas

2014-03-19

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