Giovedì, 12 dicembre 2024 - ore 06.30

Il Parlamento Ue adotta la direttiva 'Donne nei consigli di amministrazione'

| Scritto da Redazione
Il Parlamento Ue adotta la direttiva 'Donne nei consigli di amministrazione'

Entro luglio 2026, tutte le grandi società quotate nell'UE dovranno adottare delle misure per incrementare la presenza delle donne alla loro guida.

A dieci anni dalla presentazione della proposta, il Parlamento europeo ha adottato oggi, 22 novembre, in via definitiva sulla nuova legislazione conosciuta come direttiva sulle donne nei consigli di amministrazione (Women on Boards). L'obiettivo è quello di introdurre procedure di assunzione trasparenti nelle società in modo che, entro la fine di giugno 2026, il 40% dei posti di amministratore senza incarichi esecutivi e il 33% di tutti i posti di amministratore siano occupati dal sesso sottorappresentato.

Il merito rimarrà il criterio principale durante le procedure di selezione, che, secondo la nuova normativa, dovranno essere trasparenti. Le società quotate dovranno fornire annualmente informazioni sulla rappresentazione di genere nei loro C.d.A. alle autorità competenti e, se gli obiettivi non sono stati raggiunti, dovranno spiegare come intendono ottenerli. Tali informazioni saranno pubblicate sui siti delle società così da essere facilmente accessibili.

Le piccole e medie imprese con meno di 250 dipendenti sono escluse dall'ambito di applicazione della direttiva.

La risoluzione legislativa è stata adottata senza votazione, secondo la procedura legislativa ordinaria in seconda lettura e prevede che i Paesi UE devono mettere in atto delle misure sanzionatorie effettive, dissuasive e proporzionate, come ad esempio multe, per quelle aziende che non seguiranno procedure di nomina aperte e trasparenti. Gli organi giudiziari dovranno avere il potere di sciogliere i consigli di amministrazione selezionati dalle società qualora dovessero violare i principi della direttiva.

"L'adozione della direttiva “Donne nei consigli di amministrazione”, dieci anni dopo la sua proposta, è un importante passo avanti verso la parità di genere – ha detto la correlatrice Evelyn Regner (S&D, AT) -. Stiamo finalmente dando alle donne una possibilità equa di ricoprire posizioni di vertice nelle aziende e stiamo migliorando la governance aziendale. Le donne sono innovative, intelligenti, forti e capaci di fare molte cose. Stiamo eliminando uno dei principali ostacoli che impediscono alle donne di ottenere i “posti di comando”: le reti informali maschili. D'ora in poi, la competenza conterà più che mai in una procedura di selezione, così come la trasparenza".

La correlatrice Lara Wolters (S&D, NL) ha dichiarato: "Nei dieci anni in cui questa direttiva è rimasta sullo scaffale, i consigli di amministrazione sono rimasti prevalentemente appannaggio degli uomini. Ma nei paesi in cui sono state introdotte quote vincolanti, sono state nominate molte più donne. Con questa legge, quei paesi non saranno più un'eccezione e l'equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società quotate diventerà la norma in tutta l'UE". (aise)

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