Mozione sulle unioni civili
DIREZIONE REGIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO DELLA LOMBARDIA CONSIDERATO CHE
- in Italia, in linea con quanto accade in Europa, cresce il numero delle nuove famiglie che, per scelta o perché gli viene negato, non accedono al matrimonio, pur costituendo relazioni stabili e durature, basate sull’affetto reciproco di chi ne fa parte e sulla condivisione personale, sociale ed economica di ogni aspetto della vita;
- i dati Istat nazionali riferiti al 2009 mostrano che in queste nuove forme familiari vivono 12 milioni di persone, ovvero il 20% della popolazione, dato quasi raddoppiato rispetto al 1998; circa 6 milioni di persone hanno sperimentato nel corso della loro vita la convivenza, mentre le libere unioni sono 897 mila e rappresentano il 5,9% delle coppie, con una maggiore diffusione nel Nord-Est del paese;
- chi vive nelle nuove famiglie non ha nessun riconoscimento istituzionale; è limitato nell’accesso a beni e servizi; subisce con maggiori probabilità la violazione di diritti fondamentali nelle situazioni in cui è più debole per ragioni di età, perché minore, anziano o ammalato, per ragioni sociali e economiche o nei momenti di crisi dell’unione;
- manca ad oggi in Italia una legislazione che regolamenti tali unioni, siano esse relative sia a famiglie omosessuali che eterosessuali, in grande ritardo rispetto al resto dell'Unione Europea;
- i Comuni, nell'ambito delle proprie competenze, quali enti più prossimi ai cittadini, nel rispetto del generale principio di sussidiarietà, dovrebbero promuovere le pari opportunità, prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione nei confronti delle famiglie di fatto, favorendone l'integrazione sociale e prevenendo forme di disagio;
- il Presidente del Consiglio ha manifestato l'intenzione di promuovere un'iniziativa legislativa che colmi il vuoto normativo già richiamato;
- in attesa di una legge nazionale è auspicabile ogni iniziativa a livello locale volta a sopperire alla mancanza di diritti delle famiglie di fatto, dando segnali di apertura sul tema.
Tutto ciò premesso e considerato, i sottoscritti componenti della Direzione regionale del Partito Democratico della Lombardia, con la presente
MOZIONE
impegnano il Segretario Regionale e la Segreteria Regionale:
- a favorire l'azione del Presidente del Consiglio, sostenendo l'iniziativa dei parlamentari al fine di giungere ad una legge che regolamenti le unioni civili, avvicinandoci alla realtà europea;
- a inviare ai propri amministratori locali l’Ordine del Giorno, in allegato alla presente, per sollecitare il Parlamento e il Governo a legiferare in merito alle coppie di fatto e alle nuove forme di convivenza così da riconoscere tutte le forme di affettività ed estendere a esse i diritti.
-------------------------
Odg diritti coppie di fatto
PARTITO DEMOCRATICO DELLA LOMBARDIA ORDINE DEL GIORNO
OGGETTO: DIRITTI DELLE COPPIE DI FATTO
CONSIDERATO
• il persistente vuoto normativo relativo dello Stato Italiano in merito al riconoscimento ;delle coppie di fatto;
CONSIDERATA
• la persistente inadempienza dell’Italia verso la Risoluzione del Parlamento europeo del 13 marzo 2012 sulla parità tra donne e uomini nell'Unione europea;
CONSIDERATA
• la sentenza della Corte di Cassazione n° 4184 del 2012, nella quale la Corte ha riconosciuto il diritto della coppia formata da persone dello stesso sesso a una vita familiare e “a ricevere un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”;
CONSIDERATO
• che da anni ormai i Comuni cercano, attraverso i registri delle coppie di fatto e l’adeguamento dei propri regolamenti comunali, di estendere tali diritti;
CONSIDERATO
• che gli strumenti a disposizione dei Comuni sono insufficienti per garantire la totalità dei diritti;
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA LA GIUNTA
• a sollecitare il Parlamento e il Governo a legiferare in merito alle coppie di fatto e alle nuove forme di convivenza così da riconoscere tutte le forme di affettività ed estendere a esse i diritti
fonte: PD Lombardia