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‘Il Ponchielli per la grande età’, martedì a Cremona ‘La vedova allegra’

Il primo appuntamento della rassegna è fissato per martedì 16 dicembre (ore 15:00) con la messa in scena dalla Compagnia Corrado Abbati

| Scritto da Redazione
‘Il Ponchielli per la grande età’, martedì a Cremona ‘La vedova allegra’

La vedova allegra: questo lo spettacolo che inaugura una nuova stagione della rassegna Il Ponchielli per la grande età. Anche quest’anno il Sindaco Gianluca Galimberti augurerà agli amici della grande età di Cremona di trascorrere un sereno Natale e un felice anno nuovo. L’ingresso allo spettacolo è rivolto agli ospiti delle case di riposo, istituti, ai gruppi parrocchiali e ai circoli anziani.

Nel 1861, il commediografo e librettista francese Henri Meilhac scrisse un piacevole vaudeville che però divenne famosissimo solo molti anni dopo, nel 1905, grazie alla musica di Franz Lehár: era nata La vedova allegra. «Non si offenda, ma questa non è musica»: questa frase, dettata dallo stesso Lehár, apparve incisa sulle medaglie omaggio che la direzione del Teatro An der Wien offrì in occasione della trecentesima replica dello spettacolo: una rivincita che il musicista volle concedersi nei confronti della direzione del teatro stesso e dei critici, che la sera della prima gli avevano rivolto quello scettico e non lungimirante apprezzamento. Ma forse avevano ragione: La vedova allegra non è solo musica, ma molto di più: è emozione, è esperienza sensoriale, che si stampa a lungo nella memoria di chi l’ascolta.

La vedova allegra è un capolavoro di genuina ispirazione dove i protagonisti sono coinvolti in un vorticoso e divertente scambio di coppie, di promesse, di sospetti e di rivelazioni. Un parapiglia che, come naturale in un’operetta, al termine si ricompone nel migliore dei modi. Nel finale, tutti cantano la celeberrima marcetta «È scabroso le donne studiar!», in una Parigi elegante e spensierata, come elegante e spensierato vuole essere questo allestimento. Ed è in questa sinergia che l’operetta vola sulle ali del canto, della danza, della prosa, della maschera, del gesto, facendosi teatro perfetto o, in modo meno presuntuoso, perfettamente teatrale. Dopo centocinquant’anni, la storia di questa operetta è ancora qui tra noi ed è ancora oggi uno degli spettacoli più rappresentati al mondo.

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