Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 16.26

Il punto di Rosario Amico Roxas. Assoluzione o beatificazione?

L’analisi di Rosario Amico Roxas si concentra sulle recenti sentenze riguardanti Berlusconi, mai nominato direttamente nell’articolo

| Scritto da Redazione
Il punto di Rosario Amico Roxas. Assoluzione o beatificazione?

Pur dovendo respirare un’aria nauseabonda, le sentenze della magistratura si rispettano, ma devono essere rispettate da tutti, indistintamente e non blaterare contro una sentenza di condanna identificata come persecutoria, ed esaltare oltre misura quella che assolve, pur lasciando dietro di sé una scia disonorevole, che non inquina l’assoluzione, ma precisa i confini etici di un procedimento penale, comminando, attraverso le parole dell’avvocato difensore, una condanna morale, che penalizza molto più di un’assoluzione formale. Notiamo, però, che la condanna morale, dopo aver ammesso i contorni squallidi, viene minimizzata da tutti i sostenitori di mister ex-tutto, a cominciare dai peones di Forza Italia, portatori esclusivamente del loro voto, da attribuire a comando; seguono le horizzontales che cercano di far passare l’odierna assoluzione come una beatificazione in vita, come se le coinvolgesse direttamente, facendo loro riacquistare una verginità perduta, da offrire nuovamente al satrapo.

La precedente condanna, passata in giudicato, viene strumentalmente oscurata, con festeggiamenti, canti, affermazioni, nonché dall’angosciosa domanda: «E ora chi lo risarcisce?».

Ma risarcire di cosa? La pena che ha appena finito di scontare è stata la conseguenza di ben altro reato, accertato in tre gradi di giudizio, e coinvolgeva anche il ruolo della persona, avendo truffato lo Stato proprio mentre rivestiva il ruolo di Presidente del Consiglio, meritando l’identificazione di “pregiudicato”. Secondo le affermazioni che si odono e si leggono nei media di proprietà del medesimo mister ex-tutto, anche gli imminenti procedimenti penali dovrebbero venire azzerati, come se l’odierna assoluzione avesse il potere di dilatarsi anche su di loro, rendendo inefficaci le accuse.

La sentenze si rispettano, altrimenti verrebbe stravolto il principio della legge uguale per tutti. Ci rimane la nausea, che non è penalmente rilevante, ma solo eticamente, nel dover prendere atto che anche secondo la Suprema Corte di Cassazione, dopo il pronunciamento del Parlamento, Ruby è la nipote di Mubarak.

Rosario Amico Roxas

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