Il punto di Rosario Amico Roxas. Avanti, miei Prodi!

Il dopo-Napolitano si presenta come un bivio determinante, con la scelta di un itinerario che non prevede ripensamenti. Ci vollero 101 personaggi di dubbia fede politica a far finire in mortificazione la candidatura di Prodi; una regìa ben studiata che portò all’ineluttabile indicazione di un bis di Napolitano.

È paradossale che oggi Berlusconi insista nell’assumere su di sé il merito del nuovo mandato a Napolitano, quasi a chiedere un compenso (come la grazia) a titolo di gratitudine.

Il panorama politico odierno non presenta personalità autorevoli, non per loro assenza, ma per loro disinteresse verso la politica, per cui la scelta dovrà cadere su una persona già ben inserita nel mondo politico e chiaramente schierata, per segnare, senza ombra di dubbio, la volontà di cambiare rotta.

Si dirà, in ogni caso, che il Presidente rappresenterà tutti gli italiani, ma non potrà essere così, perché un uomo dignitosamente corretto si ritroverà naturaliter dall’altra parte della barricata di fronte agli scandali che stanno travolgendo ogni credibilità nazionale e internazionale.

Certamente un personaggio come Prodi solleciterebbe l’approvazione della legge anticorruzione, che Renzi non ha avuto il coraggio di presentare come decreto immediatamente operativo. Così si tornerebbe a parlare del ripristino del reato di falso in bilancio, di una legge severa antievasione, di riduzione dei termini di prescrizione ecc.

Certo, si leverebbero alte urla, accusando un’atmosfera più di vendetta che di giustizia: ma saranno le voci dei pregiudicati che hanno voluto e agevolato la platea plaudente dei profittatori del pubblico denaro.

Rosario Amico Roxas