Domenica, 28 aprile 2024 - ore 15.53

Il punto di Rosario Amico Roxas. Berlusconi come Giano bifronte

Il testo del nostro opinionista affronta la caratteristica duale del già Presidente del Consiglio

| Scritto da Redazione
Il punto di Rosario Amico Roxas. Berlusconi come Giano bifronte

Due facce, due pesi e due misure, due immagini pubbliche, tutto a due a due; questa la caratteristica ultraventennale di Berlusconi. Anche oggi ha perfezionato, applicandola, la tecnica delle due facce. La magistratura partenopea ha chiesto cinque anni di reclusione per la compravendita di parlamentari allo scopo di far cadere il governo e prenderne il posto, in quella che lo stesso Berlusconi chiamò pomposamente «operazione libertà». Non poteva soccombere sotto il giogo di una richiesta di condanna che potrebbe essere quella definitiva; ecco il coniglio che esce dal cilindro. Implora Putin (quello squalificato dal dono significativo del lettone) di confermare di averlo invitato a Mosca per risolvere il problema dell’embargo alla Russia da parte dell’Europa.

Subito il commento del pregiudicato, nel quale afferma che «per la pace nel mondo» non poteva sottrarsi a entrare nel merito della questione, accettando l’invito di Putin, che non aveva trovato interlocutori più credibili: la medesima manfrina che fece con l’altro amico Bush, quando, alla vigilia delle elezioni, si fece invitare a parlare al Congresso; si portò un esercito per la claque e per dirigere le standing ovation, facendo apparire un successo al quale nessuno ha mai creduto.

Ora è il turno di Putin, della pace nel mondo, della sua presunta autorevolezza nel campo della politica estera, dove Silvio si sente autorizzato a presentarsi come il solo in grado di affrontare e risolvere problemi che altri, chiunque siano, non potrebbero adeguatamente manipolare. Il rimasuglio degli elettori berlusconiani, che non supera, ormai il 10% dell’elettorato, si aspetta un moto di meraviglia e di soddisfazione, interpretando l’invito di Putin, penosamente richiesto e pietito per compensare e tacitare la richiesta di cinque anni di galera, come il riconoscimento di una grandeur che è stata sempre vantata, ma mai documentata.

In campo internazionale non ne ha mai azzeccata una, scegliendo i suoi amici tra i più deprecati dittatori, da Gheddafi a Ben Abi, da Mubarak a Erdogan (sostenitore e finanziatore dei terroristi dell’ISIS); ora rimette in campo Putin con le sue aggressioni militari, che avrebbe bisogno del suo intervento per risolvere una vexata quaestio, magari discutendone in una dacia fuori mano, ma in consueta compagnia di baldacche.

Rosario Amico Roxas

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