Sabato, 27 aprile 2024 - ore 15.12

Il punto di Rosario Amico Roxas. C’è un’Isis in Vaticano

«Le bande che infestano il Vaticano, laiche e religiose, non conoscono limiti per tutelare loschi interessi»

| Scritto da Redazione
Il punto di Rosario Amico Roxas. C’è un’Isis in Vaticano

Cominciano a uscire in anteprima alcuni contenuti di due libri che svelano i tanti segreti (di Pulcinella) che ammantano taluni spazi del Vaticano di silenzi compiacenti, definibili come “Santa Omertà”, prendendo a prestito l’identificazione di “Santa” attribuita all’Inquisizione, anche quando mandava personaggi scomodi nelle varie graticole purificatrici. Ciò che si legge su L’Espresso di oggi, 3 novembre, sotto forma di resoconto di un anziano cardinale, nel corso di una “cenetta” a base di carpaccio, battuto di gamberoni, pane con le noci e pregiati vini; niente a che vedere con una ipotetica ultima cena, è una delle tante. A registrare le parole dell’anziano cardinale è Emiliano Fittipaldi, autore di Avarizia, uno dei due volumi che stanno facendo tremare i crapuloni colorati del Vaticano. Apprendiamo, così, che la Fondazione del Bambin Gesù, «nata per raccogliere le offerte per i piccoli malati, ha pagato parte dei lavori fatti nella nuova casa del cardinale Tarcisio Bertone». Le denunce dell’anziano cardinale non si fermano: grazie a una memoria ferrea, prosegue elencando fatti e misfatti che non onorano la Casa di Dio, affermando con sicurezza che «Il Vaticano possiede case, a Roma, che valgono quattro miliardi di euro. Ecco. Dentro non ci sono rifugiati, come vorrebbe il papa, ma un sacco di raccomandati e vip che pagano affitti ridicoli». E ancora, aggravando lo spessore delle denunce: «Le fondazioni intitolate a Ratzinger e a Wojtyla hanno incassato talmente tanti soldi che ormai conservano in banca oltre 15 milioni e che le offerte che i suoi fedeli regalano ogni anno attraverso l’Obolo di San Pietro non vengono spese per i più poveri, ma ammucchiate su conti e investimenti che oggi valgono quasi 400 milioni di euro». L’anziano cardinale, che appare informatissimo, scende anche in particolari scabrosi: «l’uomo scelto per rimettere a posto le nostre finanze, il cardinale George Pell, in Australia è finito in un’inchiesta del governo sulla pedofilia, alcuni testimoni lo definiscono ‘sociopatico’, in Italia nessuno scrive niente. Deve sapere che Pell ha speso per lui e i suoi amici, tra stipendi e vestiti su misura, mezzo milione di euro in sei mesi». Le accuse del cardinale proseguono a ritmi crescenti, meritevoli di attenzione, quanto basta per fornire una dettagliata anticipazione di ciò che leggeremo sul libro di Fittipaldi Avarizia.

Ci viene da chiedere, all’anziano quanto anonimo cardinale, dove era in tutti questi anni, mentre si svolgevano i fatti di cui, adesso, svela i retroscena? I dettagli, che nell’articolo citato sono appena accennati, dimostrano un’approfondita conoscenza di quanto accade nelle sacre stanze; ciò non spiega l’attuale loquacità, che segue un silenzio tombale. Resta da chiarire il cui prodest? di questa valanga di denunce postume che creano un’alone di mistero, che non riguarda il mistero della Fede, ma le certezze della fragilità umana. Perché solo adesso, con un Pontefice che vuole riportare la Chiesa nell’alveo della parola di Cristo? A chi giova?

L’articolo accenna anche allo IOR, dove stazionerebbero fondi privati sfuggiti al controllo fiscale, che verrebbero a galla nell’ipotesi di una ventata di trasparenza; gli interessi sono enormi e i personaggi coinvolti certamente lontani dalla spiritualità ma certamente coinvolti nella regia aggressiva, espressione di poteri forti, cosa che stimola un paragone con l’ISIS, quando sfrutta la religione per abbattere i monumenti storici, ma arricchendosi con il commercio dei reperti; combattono l’Occidente “infedele” ma vendono petrolio sottocosto a petrolieri senza scrupoli; seminano il terrore alla ricerca di impunità.

C’è un verminaio in Vaticano che si nutre di falsi principi, lontani dalla religione cattolica, ma molto vicini ai progetti di Mammona, mentre papa Francesco si ritrova a dover procedere nel suo intento di rinnovamento, rischiando anche in prima persona, perché le bande che infestano il Vaticano, laiche e religiose, non conoscono limiti per tutelare loschi interessi.

Rosario Amico Roxas

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