Martedì, 07 maggio 2024 - ore 18.46

Il punto di Rosario Amico Roxas. Gli atei devoti

Rosario Amico Roxas si concentra sulla figura di Giuliano Ferrara, definito «ateo devoto»

| Scritto da Redazione
Il punto di Rosario Amico Roxas. Gli atei devoti

«Se qualcuno offende la mamma, deve aspettarsi un pugno»: questa la frase di papa Francesco che ha tanto meravigliato Giuliano Ferrara, al punto da fargli dire di attendere che lo stesso pontefice possa lanciarsi in un «Mortacci tua». Per la prima frase ci sarebbe da valutare l’insegnamento di Cristo del «Porgi l’altra guancia»; nel caso specifico, trattandosi di parole, bisognerebbe attendere che il mascalzone reiterasse le offese alla madre; ma così non è.

Si tratta di un’affermazione che va interpretata più con ironia che con contumelie che hanno ben altra origine. Basterebbe, infatti, che l’offeso colpisca per primo con un pugno, così dovrà essere il malcapitato che ha pronunciato l’offesa a dover porgere l’altra guancia, e tutto tornerebbe al suo posto.

Nel suo modo di parlare a braccio, papa Francesco sottolinea il suo essere simile a tutti, con tanti pregi e tanti difetti, senza alcuna pretesa di innalzarsi al di sopra dei fedeli, offrendo anche una testimonianza di semplicità, di spontaneità, di sincerità. Chi, tra i lettori, non darebbe un pugno a chi dovesse offendere, volutamente, la propria madre, spinto da un legittimo stato di ira, non più nascosta, bensì manifesta? Papa Francesco non ha svilito il suo ruolo supremo di guida della Chiesa, lo ha riportato dentro i confini dell’umano, e, come tale, soggetto anche a critiche.

Ferrara appartiene a quel gruppo di “atei devoti”, che manifestano forme di piaggeria nei confronti della Chiesa, con il chiaro fine di rientrare nel dibattito a difesa di valori cristiani, in modo da poter dire la propria opinione, senza esserne escluso in quanto ateo dichiarato. Pur non credendo in Cristo come figlio di Dio, Ferrara ritiene che le radici cristiane che caratterizzano l’Europa siano un grande valore da conservare e difendere da una certa corrente laicista. Da questa prospettiva deriva il rispetto di Ferrara, manifestato sul suo giornaletto, per il mondo cristiano, e cattolico in particolare, e per la figura di papa Ratzinger, di cui ha accettato la sfida di un dialogo tra laici e credenti fondato sull’uso della ragione, scavalcando la Fede.

Giuliano Ferrara, dalle colonne del suo quotidiano Il Foglio, ospita interventi, accuratamente selezionati, di grande rilevanza culturale sui grandi temi della bioetica e delle biotecnologie, della difesa della vita, e dei dibattiti aperti dalla Chiesa Cattolica. Il Foglio fu finanziato da Marcello Pera (che firmò a quattro mani con Ratzinger il libercolo Senza radici), quando venne recuperato, con i resti, quale senatore di FI, e inventò una Convenzione per la Giustizia, un partito-non-partito, inconcludente, ma utile per ottenere miliardarie sovvenzioni a Il Foglio di Giuliano Ferrara, del quale maggiore azionista era l’allora moglie di Berlusconi, Veronica Lario.

Gli atei devoti sono i difensori delle “radici cristiane dell’Europa” e del clima islamofobico che sta diffondendosi in Europa, ma a quale Cristianesimo si rifanno? Emergono due aspetti, contrastanti fra di loro: uno religioso, l’altro politico. Vediamo l’aspetto politico. Le organizzazioni che si fanno portatori di tale slogan, atei devoti, sono tutti partiti di destra estrema, neonazisti e neofascisti con tutte le loro varianti ideologiche od organizzative. In Italia si va dalla Lega Nord a Fratelli d’Italia, fino a Casapound o Forza Nuova. Ferrara, pur provenendo dall’estrema sinistra, si è arrogato il diritto di diventare “berlusconiano e di destra” dirigendo un giornale, in pratica, di Berlusconi; figlio del senatore comunista Maurizio Ferrara, direttore de L’Unità e Presidente della Regione Lazio e di Marcella de Francesco, partigiana gappista e poi a lungo segretaria particolare di Togliatti), Ferrara, dopo aver lasciato la facoltà di Giurisprudenza, si avvicinò alla politica da contestatore sessantottino, partecipando anche agli scontri di Valle Giulia (1º marzo 1968). Cosa hanno a che vedere con il Cristianesimo queste organizzazioni che sono figlie di una ideologia, quella nazista e fascista, che nel secolo scorso ha prodotto la mostruosità delle leggi razziali, dei campi di sterminio e della Seconda guerra mondiale?

Ferrara divenne sostenitore di Craxi e suo estremo difensore, pronto a transitare nel berlusconismo quando Craxi optò per la fuga ad Hammamet. Tale transito gli fu foriero di lauti prebende, per cui oggi si fa portatore del “cattolicesimo degli atei”, apparentato con il “cattolicesimo dei politici”, entrambi figli dell’originale “cattolicesimo di Ratzinger”, il cui fallimento, anche teologico, condurrà Benedetto XVI a rassegnare le proprie dimissioni dalla massima carica del mondo cristiano.

Sono rimasti gli atei devoti e i politici “penitenti”, nonché una larga schiera di cardinali, nominati da Ratzinger, che stanno portando avanti un strenua lotta interna contro papa Francesco, colpevole si riportare all’attenzione il Concilio Vaticano II; lotta interna sostenuta da laici, che si attaccano anche a un ipotetico pugno da elargire a chi offende la propria madre, fingendo di non ricordare che Cristo cacciò a legnate i mercanti dal tempio.

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