Giovedì, 02 maggio 2024 - ore 10.26

Il punto di Rosario Amico Roxas. San Cataldo, Tabacci a incontro interculturale

Il nostro opinionista a sostegno di Bruno Tabacci

| Scritto da Redazione
Il punto di Rosario Amico Roxas. San Cataldo, Tabacci a incontro interculturale

Il 18 gennaio, alle ore 17:00, si terrà un incontro interculturale su temi di attualità politica presso l’Auditorium della Bcc «G. Toniolo» di San Cataldo. L’intervento più significativo, almeno dal mio punto di vista, sarà quello di Bruno Tabacci, che affronterà il tema Potere e politica. Questa mia nota non pretende essere una presentazione del politico e dell’intellettuale, non ne ho l’autorevolezza necessaria, ma solamente un chiarimento sulla coerenza del politico, che ama l’ombra della zona “grigia” della politica, pur riuscendo ad attirare l’attenzione di quanti non privilegiano le analisi superficiali, ma prediligono quelle approfondite. Il mio riferimento a tali analisi approfondite riguarda, principalmente, una definizione che fu di Toni Negri, che identificava Tabacci e la cerchia dei suoi sostenitori (tra i quali il sottoscritto) come “i marxisti per Tabacci”. Una definizione calzante, credibile, ma solo se si approfondisse la scelta dei termini, infatti Negri non dice “i comunisti per Tabacci”, ma “i marxisti per Tabacci”, dimostrando una carenza ideologica inaccettabile. Si tratta di un errore ideologico perché trascura 150 anni di evoluzione culturale dal tempo della prima edizione de Il Capitale. Fu il testo di Marx che ispirò il manifesto del partito comunista di Marx ed Engels, ponendo il proletariato al centro dell’indagine sociopolitica, ma limitatamente al periodo storico di riferimento. Se Marx ed Engels avessero potuto seguire l’evoluzione della classe operaia fino ai nostri giorni, lo stesso Negri avrebbe dovuto accettare la collocazione di Marx nell’alveo della democrazia liberale socialdemocratica. Sta in ciò l’errore di fondo nel quale si è ritrovato Negri, nel non aver capito la storia e i suoi mutamenti, con gli adattamenti imposti dalle evoluzione socioculturale. I sostenitori di Tabacci lo hanno (abbiamo) capito, accettando la centralità politica del liberalismo, differenziato dal liberismo di stampo berlusconiano con tutte le sue carenze di welfare, soppiantato, quest’ultimo da una eccessiva attenzione verso le libertà di mercato svincolate dal controllo dello Stato. Il vero liberalismo, di matrice crociana, è in grado di coniugare le libertà di mercato, controllate dalla Stato, con la socialdemocrazia, non più marxista, ma portatrice di valori sociali ed etici. L’introduzione alla serata di incontri è affidata a don Massimo Naro, direttore del Centro Studi Cammarata di San Cataldo e docente di Teologia sistematica presso la Facoltà Teologica di Sicilia a Palermo, e Teologia trinitaria e Escatologia presso l’Istituto Teologico Pastorale «Guttadauro», che rappresenta una garanzia di continuità con le quotidiane sollecitazioni di papa Francesco. Un commento finale è d’obbligo: i seguaci di Tabacci dimostrano una ben più concreta capacità analitica e valutativa rispetto ad approssimative e incerte definizioni.

Rosario Amico Roxas

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