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Il Tesoro ha sottoscritto 163 miliardi di derivati ‘ha preso una Cannata!’

Secondo un report dell'Ufficio parlamentare di bilancio, al settembre del 2014 il valore di mercato era negativo per 36,8 miliardi.

| Scritto da Redazione
Il Tesoro ha sottoscritto 163 miliardi di derivati ‘ha preso una Cannata!’

Il Tesoro italiano possiede "poche tipologie di derivati, funzionali agli obiettivi strategici di riduzione debito". Lo ha detto Maria Cannata, capo della direzione Debito del Ministero dell'Economia, intervenendo in commissione Finanze alla Camera nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui derivati. Cannata ha aggiunto che i derivati in possesso del Tesoro, alla fine del 2014, per la gestione del debito ammontano a circa 163 miliardi di euro.

Sono, ha spiegato Cannata, "circa 159,6 miliardi di valore nozionale e sono composti da cross currency swap per circa il 14%, interest rate swap per il circa il 72%, swaption per circa il 12% e interest rate swap collegati ad operazioni ex Infrastrutture Spa per circa il 2%". La responsabile del Tesoro ha quindi sottolineato che "tranne che per uno swap già di Infrastrutture Spa, le controparti in strumenti derivati sono Specialisti in titoli di Stato. Per completezza - ha aggiunto - si precisa che esiste una controparte marginale aggiuntiva, di circa 3,5 miliardi di valore nozionale del portafoglio in strumenti derivati non riferita alla gestione del debito, ma alla gestione di posizioni finanziarie attive (su mutui ex Cdp in cui lo Stato è diventato parte creditrice dopo la trasformazione di Cdp in Spa) disposta dalla legge finanziaria per il 2005".

Secondo un report dell'Ufficio parlamentare di bilancio, al settembre del 2014 il valore di mercato era negativo per 36,8 miliardi.

"Il ricorso ai derivati da parte del Tesoro è sempre stato perseguito nell'interesse pubblico e tenendo il passo con le migliori pratiche internazionali", ha sottolineato Cannata. "Nonostante le difficoltà, le attività del Tesoro sono state sempre coperte", ha aggiunto.

La dirigente del Tesoro ha spiegato che del totale dei derivati, circa 110 miliardi riguardano la protezione dalla fluttuazione dei tassi d'interesse. Considerando che sono stati stipulati in particolare come copertura sui titoli che sono più esposti ai tassi (250 miliardi circa di Bot e Cct), Cannata ha aggiunto che non si tratta di valori elevati. In un passaggio dedicato alle novità normative della Stabilità, che permette allo Stato di prestare garanzie (titoli di Stato o liquidità depositata "a tasso non negativo") bilaterali ai derivati sottoscritti, Cannata ha sottolineato che tale innovazione "può garantire risparmi di 5 punti base su un titolo triennale, 10 su un quinquennale e 20 sul decennale".

Per di più, "dall'inizio della crisi finanziaria tutta l'attività si è concentrata essenzialmente nella gestione e rimodulazione del portafoglio in essere, senza l'apertura di nuove posizioni, ad eccezione dei cross currency swap, viste le criticità che cominciavano ad emergere nella gestione del rischio di controparte". La Cannata ha segnalato come attraverso un’azione di ricomposizione "il portafoglio derivati risulta oggi più bilanciato fra le diverse scadenze, pur contribuendo ancora marginalmente all'allungamento della duration".

Al termine della sua relazione, non sono mancate le richieste di chiarimenti aggiuntivi da parte dei parlamentari. In particolare, il deputato Sel, Giovanni Paglia, ha chiesto in dettaglio di conoscere il valore di mercato dei contratti sottoscritti da amministrazione centrale ed enti locali, e anche di rendere pubblicii contratti stessi. Evenienza che ha suscitato la contrarietà di Marco Causi (Pd), per il quale si rischierebbe di minare la credibilità italiana e di chi gestisce il debito, oltre al dare vantaggi competitivi con informazioni che normalmente - sul mercato - non vengono svelate.Come si può dare un'incarico a un matematico ex capo stazione, protetto chi sà da chi per 20anni ? Basterebbe ritirare i Btp con interessi del 9%-6%-5%-4,75% = e sostituirli con nuove emissioni interessi 2,55%-1,75%, solo cosi il debito Pubblico sarebbe in discesa.

miguel1947@libero.it

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