Il problema dei migranti venne ritenuto come un problema limitato a Lampedusa; solo successivamente venne allargato alla Sicilia, e tale è rimasto, grazie alla decisa posizione della Lega, oggi alleata di FI e di Berlusconi. L’Europa fa orecchio da mercante e non ritiene intervenire per sottrarre dalla morte centinaia e migliaia di persone che fuggono dalla miseria, dalla violenza, dalle guerre.
Non è un problema italiano, come se Lampedusa e la Sicilia non facessero parte dell’Italia; Salvini scopre il suo sbocciato amore per la Sicilia, perché spera di ottenere consensi elettorali dai siciliani; Berlusconi considera la Sicilia come il suo personale serbatoio di voti, senza rendersi conto che, perdendo, come ha perso, il suo potere di elargire condoni, sanatorie e scudi fiscali, la mafia non lo appoggerà più.
Non è un problema europeo, perché i confini dell’Europa con coincidono con la sperduta isoletta di Lampedusa.
Bisogna, invece che tale biblico esodo di massa diventi un problema dei tanti paesi coinvolti.
A cominciare dall’ Unione del Maghreb arabo, formatosi il 17 febbraio 1989, con il trattato di Marraketh con l'unione dei cinque paesi del Grande Maghreb, cioè (da est a ovest) la Libia, la Tunisia, l'Algeria, il Marocco e la Mauritania.
Quindi, scavalcando Lampedusa e la Sicilia e l’Italia, diventare un problema europeo, per interessare tutti i popoli della terra, attraverso l’Organizzazione delle Nazioni Unite in rispetto dello Statuto della Nazioni Unite, che negli artt. 1 e 2 riassume gli scopi e i principi che l'organizzazione internazionale si è prefissata, con particolare riferimento al p. 5 che recita:
promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio di tutti gli individui;
e quale diritto umano e quale libertà fondamentale merita maggiore attenzione e dedizione di quella che coinvolge la vita stessa delle persone ?
Rosario Amico Roxas