Sapevamo delle sue condizione di salute, gli anni cominciavano a lasciare il loro segno e non l’avevamo visto il 27 aprile alla commemorazione dei partigiani uccisi dai nazisti a Bagnara. Comunque lo aspettavamo in sede nel pomeriggio di venerdì u.s.: gli avremmo consegnato, insieme ad altri, la tessera d’onore della nostra associazione. In mattinata invano i famigliari avevano cercato di contattarci così l’apprendemmo dal giornale: il partigiano Pietro Caprini era morto.
Pietro Caprini, classe 1925, aveva risposto al bando di arruolamento militare della sua classe. Dopo un breve periodo di addestramento, fatto in una caserma cremonese, con altri commilitoni cremonesi venne inviato in zona d’operazione nelle Marche. Qui, i cremonesi abbandonarono il reparto e si unirono ad una banda partigiana del posto, una di quelle che unendosi ad altre,diedero vita alla 5 Brigata Garibaldi “Pesaro”. Con i partigiani delle Marche, Pietro Caprini rimase fino a liberazione avvenuta.
Pietro Caprini sapeva trasmettere commozione ed il suo raccontare era un accomunare l’interlocutore negli avvenimenti che lui aveva vissuto, ed era come se se l’uno e l’altro avessero camminato insieme per quei sentieri percorsi in cerca di un disperato rifugio. Raccontava di quei mesi di guerra e di quando a liberazione avvenuta con altri andò, con un camion, a ricuperare il corpo di Ferruccio Manini, fucilato a Sistino, riportandolo a casa dai famigliari, a Corte de Cortesi.
Veniva da me a portarmi la tessera dell’ANPI: io gli andavo incontro sulle scale, gli facevo festa, lo facevo entrare e sedere sulla poltrona migliore. IO so quanto a volte può essere ingrato, per chi lo fà, l’impegno di andare a chiedere il rinnovo dell’iscrizione e questo era il mio modo di ringraziarlo per quello che faceva.
IL partigiano Pietro Caprini è stato comunista fino alla fine. Visse con tristezza lo scioglimento del partito, non si ritirò e decise di militare in una formazione che anche nel nome ne continuava l’opera.
IL pomeriggio di venerdì u.s. lui non è potuto venire all’ANPI per ricevere la sua tessera d’onore, con noi c’erano i suoi famigliari ed ancora li ringraziamo per aver voluto essere presenti.
p.IL CIRCOLO ANPI “SALVADOR ALLENDE
ennio serventi