All’incontro, durato circa 3 ore, erano presenti anche l’assessore Alessia Manfredini e Maurizio Manzi e la dirigente Mara Pesaro.
Il confronto, molto approfondito, si è concentrato sui vari aspetti del problema, da quello sanitario e ambientale a quello economico e industriale e ha visto l’Amministrazione in un atteggiamento di attento ascolto.
I rappresentanti delle associazioni hanno presentato 3 documenti su rifiuti e studio Leap, salute e diossine, strategia per la chiusura dell’inceneritore di san Rocco.
In estrema sintesi hanno sottolineato :
1) per chiudere l’inceneritore è decisiva la volontà politica, non i vincoli finanziari che possono essere agevolmente governati invece di essere utilizzati come alibi.
2) Lgh è chiamata a porre su tutti i tavoli negoziali aperti, da quello regionale a quello di un’eventuale fusione con altra multiutility , questo obiettivo come irrinunciabile.
3) lo spegnimento dell’inceneritore è solo una fase, mentre il decommissioning-smantellamento può essere articolato e dunque finanziato in molti più anni.
4) la chiusura dell’inceneritore può essere addirittura una opportunità di innovazione tecnologica e industriale per il territorio cremonese scegliendo di investire sulle nuove tecnologie a freddo, non inquinanti, capaci di creare più posti di lavoro.
5) Cremona ha la fortuna di poter essere in anticipo rispetto ad altre realtà della Pianura padana in questa fase di transizione dall’economia dell’incenerimento e dello spreco all’economia circolare e industriale del recupero delle materie prime-seconde e del compostaggio, in linea con la lotta ai cambiamenti climatici.
Il Sindaco si è impegnato con i rappresentanti cremonesi delle associazioni AmbienteScienze, Acli, Arci, Andiamo Oltre, Atuttocompost, CreaFuturo, Democratici per Cremona, ISDE, Italia Nostra, Legambiente, WWF a mantenere aperto e trasparente il confronto e il percorso, come con tutta la cittadinanza.
In allegato i documenti