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Incentivi all’occupazione|S.Denti

| Scritto da Redazione
Incentivi all’occupazione|S.Denti

L’art. 4 della Legge di Riforma del Mercato del Lavoro (Legge 92/12) introduce, tra le altre cose, un articolato sistema di incentivi mirato alla ricollocazione di particolari tipologie di lavoratori e lavoratrici “svantaggiati”, tra i quali i c.d. lavoratori “ultracinquantenni” ai quali la circolare Inps n.111, del 24 luglio u.s., è espressamente dedicata.

Va inoltre sottolineato che la misura, formalmente operativa dal 1° gennaio 2013, diviene solo oggi realmente operativa ed oltretutto in maniera parziale, visto che gli interventi indirizzati all’incentivazione dell’occupazione femminile dovranno attendere, come esplicitato nella circolare stessa, ulteriori chiarimenti da parte del Ministero del Lavoro.

Venendo all’incentivo destinato agli “ultracinquantenni”, al requisito di natura anagrafica si dovrà necessariamente accompagnare la permanenza nello stato di disoccupazione (certificabile dai Servizi per l’Impiego) da almeno 12 mesi.

L’incentivo, destinato a tutti i datori di lavoro, consiste in una riduzione del 50% della contribuzione per un massimo di 18 mesi se l’assunzione è a tempo indeterminato, ma è comunque previsto, nella medesima misura, anche per assunzioni a tempo determinato (anche in somministrazione) per un periodo massimo di 12 mesi prolungabile per ulteriori 6 mesi in caso di trasformazione del contratto a tempo indeterminato.

L’incentivo potrà riguardare sia i rapporti a tempo pieno che quelli a tempo parziale (esclusi ovviamente quelli di tipo verticale) e comunque in ogni caso dovranno determinare un incremento netto dell’occupazione dell’impresa rispetto alla media dei 12 mesi precedenti. Da tale computo, però, potranno essere esclusi i casi inerenti a dimissioni volontarie, invalidità o decesso, pensionamenti e licenziamenti per giusta causa o giustificato motivo soggettivo.

Infine va ribadito che, vista la natura contributiva dell’incentivo, il datore di lavoro dovrà essere in regola con il Durc e applicare integralmente i Contratti Collettivi sia nazionali che di secondo livello.

Ma quante imprese applicheranno questa riforma visto che proprio il 28 luglio

2013 le statistiche Ufficiali dichiarano che in ITALIA ci sono 2.930.000 che lavorano in NERO !

Sergio  Denti

2013-08-19

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