In questi giorni ho avuto modo di tornare a visitare alcune carceri e di riflettere su quanto avviene in questo mondo. Uno degli aspetti positivi che ho registrato è stata la riduzione dell'affollamento che ci aveva anche portato a una condanna da parte della Corte europea dei Diritti dell'uomo di Strasburgo. Il problema ha cominciato a risolversi in parte grazie agli interventi legislativi approvati in questa legislatura, che hanno differenziato le pene, e in parte grazie alla costruzione di nuove carceri.
Per me rimane imprescindibile un fatto: riportare a un luogo di civiltà, o quasi, un posto che resta di sofferenza è e deve essere una delle priorità di una società che ha a cuore la persona.
Il secondo aspetto che voglio segnalare è che c’è ancora tanto da fare per cercare di recuperare chi si trova in carcere e che ha nell’animo il desiderio di tornare a una vita normale e lasciare dietro di sé gli errori commessi, anche gravi. Spetta a noi cercare e costruire percorsi per aiutare questi esseri umani.
Fonte Paolo Cova