Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 02.16

Italia Cgil-Cils-Uil «Il Paese si cambia con i lavoratori» di Maurizio Minnucci

Cgil, Cisl e Uil fanno il punto alla vigilia dei prossimi incontri con il governo su fisco e pensioni. Landini: "Siamo contenti di andare alla trattativa, ma non facciamo sconti a nessuno, anche perché non abbiamo nulla da scambiare"

| Scritto da Redazione
Italia Cgil-Cils-Uil «Il Paese si cambia con i lavoratori» di Maurizio Minnucci

Italia Cgil-Cils-Uil 'Il Paese si cambia con i lavoratori' di Maurizio Minnucci

Un confronto vero, non di cortesi maniere, ma di sostanza, per provare a cambiare davvero il Paese dalla parte dei lavoratori. È questo l’approccio con il quale Cgil, Cisl e Uil si preparano ad affrontare una serie di incontri con il governo su temi specifici e su vari tavoli. Si comincia venerdì prossimo con la questione fiscale (all'ordine del giorno la riduzione del cuneo), per proseguire poi con le pensioni il 27 gennaio. Solo a valle di questi primi appuntamenti si capirà se da parte dell’esecutivo c’è davvero la volontà di ascoltare le richieste dei sindacati, i quali al momento restano guardinghi e sottolineano al tempo stesso come la mobilitazione messa in campo per tutto il 2019 abbia ottenuto un primo risultato proprio nel taglio del cuneo fiscale.

A fare il punto è stata una conferenza stampa convocata a Roma con i tre segretari generali, che hanno così voluto ribadire anche l’unitarietà delle loro proposte. “Siamo contenti di andare alla trattativa con la volontà di trovare soluzioni che producano un vero cambiamento a partire dal lavoro”, ha sintetizzato il numero uno della Cgil Maurizio Landini: “Se il governo vorrà affrontare i problemi insieme a noi, sappia che ha di fronte interlocutori pronti al dialogo e al confronto. Ma non può pensare – precisa il sindacalista – di discutere con noi e nel frattempo avere altri luoghi di confronto, perché anche il metodo deve essere chiaro. È vero, si apre un anno difficile che può essere di vero cambiamento. Se l'esecutivo vuole cambiare, non può che che farlo con noi”. In questo scenario, però, “noi non siamo disponibili a fare sconti, anche perché non abbiamo più nulla da scambiare. Il punto centrale è ricostruire la fiducia in questo Paese e se non sarà così, siamo pronti a sostenerlo con una mobilitazione”.

Due i temi alla base del confronto – si diceva –, cioè fisco e pensioni. Sul primo punto, sottolinea ancora Landini, “vogliamo che aumentino i salari e gli stipendi netti già nelle buste paga da luglio”. Ma non solo. Il confronto sarà allargato all’intera materia fiscale e i sindacati chiedono benefici anche per i pensionati. “Siamo un Paese che sulle tasse non rispetta la Costituzione, i dipendenti ne pagano molte di più”, fa notare il segretario della Uil Carmelo Barbagallo ricordando che le risorse per la redistribuzione si possono trovare da una seria lotta all’evasione, “se è vero che tra economia sommersa, usura e pizzo, balla una cifra di circa 200 miliardi ogni anno”.

L’altro appuntamento, quello sulle pensioni, è stato convocato dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo per il 27 gennaio. “In questi giorni – sottolinea a tal proposito la segretaria della Cisl Anna Maria Furlan – vediamo sbizzarrirsi un sacco di esperti che parlano di numeri, di quota 100, 102 eccetera, non va bene. Il tavolo con il governo deve essere serio”. I sindacati anche in questo caso parlano con una voce sola sulla base della loro piattaforma unitaria. La richiesta è di riprendere alcuni provvedimenti in parte positivi, come fu l’Ape sociale che va resa strutturale; ma anche di sbloccare una serie di temi come lavori gravosi e usuranti, separazione tra assistenza e previdenza, pensione di garanzia per i giovani, contributi per le mamme lavoratrici. “Se banalizziamo tutto dando un po’ di numeri, vuol dire che ancora una volta non abbiamo capito le priorità”, precisa la sindacalista.

Leggi tutto qui

 

964 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online