Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 12.13

L'agitazione Pulizie delle scuole, il 21 gennaio è sciopero nazionale

Filcams, Fisascat e Uiltucs giudicano la situazione inaccettabile puntando il dito contro Miur e governo, che non hanno avuto coraggio per fare le modifiche richieste, utilizzando tutte le risorse necessarie per dare continuità di occupazione e di reddito

| Scritto da Redazione
L'agitazione  Pulizie delle scuole, il 21 gennaio è sciopero nazionale

L'agitazione  Pulizie delle scuole, il 21 gennaio è sciopero nazionale

Filcams, Fisascat e Uiltucs giudicano la situazione inaccettabile puntando il dito contro Miur e governo, che non hanno avuto coraggio per fare le modifiche richieste, utilizzando tutte le risorse necessarie per dare continuità di occupazione e di reddito

Sindacati sul piede di guerra per la vertenza dei servizi di pulizia, ausiliariato e decoro degli istituti scolastici statali. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti annunciano infatti per il 21 gennaio una nuova giornata di mobilitazione e uno sciopero generale nazionale, con manifestazione e presidio a Roma in piazza Montecitorio dalle 9,30. I sindacati spiegano che “è sempre più vicino l'avvio del processo d'internalizzazione dei servizi di pulizia, ausiliariato e decoro degli istituti scolastici statali dal 1° marzo 2020, con la prosecuzione del servizio fino a febbraio 2020, garantito dalle risorse stanziate con il decreto scuola (28 milioni per i servizi di pulizie, 16 milioni al mese per il progetto ‘Scuole Belle’)”.

“Oggi, alle 14, scadrà il termine per la presentazione delle domande on line per la procedura selettiva, prevista dal bando conseguente al decreto, che – scrivono i sindacati di categoria in un volantino unitario –, pur recependo alcune modifiche, a partire dalle modalità e dai criteri necessari per l'internalizzazione e dall'introduzione di una seconda fase che recupera posti disponibili e abbassa i requisiti richiesti, non è sufficiente”, perché – stigmatizzano –, “molte lavoratrici e lavoratori rischiano comunque di non vedere alternative al licenziamento e troppi vedranno proporsi assunzioni part time, peggiorando il proprio reddito”.

E, secondo i sindacati, “sono proprio i numeri delle previste assunzioni dirette previste dal decreto – 11.236, a fronte di 16.019 occupati – a destare grossa preoccupazione in casa sindacale”. Le tre federazioni di Cgil, Cisl e Uil, giudicando la situazione “inaccettabile”, puntano il dito contro “il Miur e il governo”, che “non hanno avuto abbastanza coraggio per fare tutte le modifiche richieste, utilizzando altresì tutte le risorse necessarie per dare continuità di occupazione e reddito alla totalità dei lavoratori e lavoratrici impiegati oggi negli appalti delle scuole statali”.

Le tre sigle rivendicano “ulteriori interventi” e chiedono d'individuare nei due mesi che precedono il processo d'internalizzazione, “soluzioni, risorse economiche e percorsi di sostegno, formazione e ricollocazione che non lascino fuori nessuno”. E sollecitano “governo, Miur, Mlps e gli altri dicasteri coinvolti a convocare i confederali per affrontare complessivamente la vertenza, che rischia di trasformarsi in un vero dramma sociale per migliaia di lavoratrici e lavoratori e per le loro famiglie”.

“Un impegno – rilevano nella nota congiunta – che deve essere assunto subito, perché le imprese hanno già attivato le procedure di licenziamento collettivo per tutto il personale presente attualmente negli appalti”, e che “dopo l'incontro al ministero del Lavoro, convocato per il 9 gennaio, rischiano di diventare effettivi”. Infine, i sindacati richiamano “governo, Miur, il Mlps e le imprese” a un'assunzione di “responsabilità di trovare le soluzioni necessarie a dare continuità occupazionale e di reddito a tutti e scongiurare quello che sarebbe un inaccettabile epilogo del percorso d'internalizzazione”.

Fonte rassegna sindacale

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