Signor direttore, l’Uppi nazionale è stata recentemente convocata alle audizioni presso la Camera sulle tematiche relative alla tassazione sugli immobili e, in tale ambito, è stata richiesta con forza una normativa fiscale equa, stabile e di facile attuazione. In particolare l’Uppi chiede: che la soppressione dell’IMU/TASI sull’abitazione principale non comporti un aumento delle tasse sulle seconde case senza prima aver predisposto una seria riforma del catasto; che venga messa a regime la cosiddetta ‘cedolare secca’al 10% sui contratti concordati ad uso abitativo e che venga allargata anche alle locazioni ad uso diverso. In tal modo le attività commerciali, alberghiere e artigianali, già fortemente in crisi, potrebbero avere un nuovo, positivo impulso attraverso una calmierazione dei canoni con conseguente emersione del sommerso; che vengano stabilizzate le detrazioni fiscali al 50% e al 65% sulle ristrutturazioni edilizie attualmente prorogate solo fino al 2016; che vengano diffusi i contratti a canone concordato anche nei comuni non considerati ad alta densità abitativa; che le modalità di versamento delle imposte siano di facile accesso e non complicate da bizantinismi telematici come adesso; che venga data la possibilità agli operatori e/o contribuenti di conoscere lo status dei propri contratti registrati. Ciò semplificherebbe notevolmente le procedure relative ai vari adempimenti e risolverebbe tutti i problemi attualmente derivanti dalla trasmissione telematica del modello RLI. La Corte dei Conti ha recentemente evidenziato come la tassazione sulla casa abbia ormai raggiunto livelli insostenibili e l’Uppi ritiene che il taglio delle tasse sulla casa influenzerà positivamente l’economia, ma solo se sarà percepito come permanente.
Rossella Bazzi (segretario provinciale dell’UPPI sede di Cremona)