Venerdì, 26 aprile 2024 - ore 01.30

L’Europa ci prova: approvato taglio emissioni del 55% entro il 2030

| Scritto da Redazione
L’Europa ci prova: approvato taglio emissioni del 55% entro il 2030

Dopo l’intesa sul bilancio finanziario 2021-2027, nella notte fra il 10 e l’11 dicembre il Consiglio europeo ha raggiunto un nuovo accordo anche su inquinamento e crisi climatica. Dopo più di dieci ore di negoziazioni, i leader degli stati membri dell’Unione europea si impegnano a ridurre entro il 2030 le emissioni di CO2 nell’atmosfera di almeno il 55% rispetto ai livelli degli anni ‘90.

Ottimo modo per celebrare il primo anniversario del nostro #EUGreenDeal!”, ha twittato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: “Ci pone su un percorso chiaro verso la neutralità climatica nel 2050”. L’aumento della soglia di riduzione della CO2 nell’atmosfera (finora l’obiettivo entro il 2030 era fissato al 40%) era stato proposto dalla Commissione già a settembre scorso ma aveva incontrato le resistenze di alcuni stati dell’Unione.

La Polonia era stata fra i primi paesi a opporsi agli obiettivi del Green Deal europeo, diventando la prima dei 27 a rifiutarsi di sottoscrivere gli obiettivi prefigurati e a invocare un’esenzione durante il Consiglio europeo nel dicembre del 2019. Altri stati dell’Europa centrale e orientale ancora fortemente dipendenti dal carbone si sono accodati alle sue rimostranze, ritenendo ingiusto che tutti i paesi fossero obbligati a raggiungere lo stesso obiettivo a prescindere dalle rispettive dipendenze energetiche.

Per superare queste obiezioni, i membri del Consiglio hanno convenuto che il nuovo obiettivo dovrà essere raggiunto collettivamente. Secondo l’ufficio del primo ministro del Belgio, “i leader hanno convenuto che i tagli saranno prima realizzati nei settori e nei paesi in cui c’è ancora molto margine di miglioramento”. La Commissione europea si impegnerà a tener conto delle specifiche situazioni nazionali quando stabilirà le misure da adottare per il taglio delle emissioni inquinanti.

Il Parlamento europeo, che a sua volta sta spingendo per alzare ulteriormente l’obiettivo, deve ancora passare al vaglio la decisione del Consiglio. Entro la fine del 2020, inoltre, i paesi che hanno sottoscritto l’accordo sul clima di Parigi nel 2015 sono tenuti a presentare l’aggiornamento degli obiettivi e azioni che intendono intraprendere a livello individuale per mantenere l’aumento del surriscaldamento globale al di sotto di 2 gradi Celsius.

(Camilla Lombardi, Wired cc by nc nd)

 

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