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L'iniziativa Dieci priorità per un’Europa unita e solidale di Susanna Camusso e Pier Virgilio

Un decalogo da sottoporre ai partiti e ai candidati in vista delle elezioni del 26 maggio. Lo propone il Cime, rete di associazioni a cui aderiscono tra gli altri Cgil, Cisl e Uil, “come strumento di pace in un mondo globalizzato”

| Scritto da Redazione
L'iniziativa Dieci priorità per un’Europa unita e solidale di Susanna Camusso e Pier Virgilio

L'iniziativa Dieci priorità per un’Europa unita e solidale di Susanna Camusso e Pier Virgilio

Un decalogo da sottoporre ai partiti e ai candidati in vista delle elezioni del 26 maggio. Lo propone il Cime, rete di associazioni a cui aderiscono tra gli altri Cgil, Cisl e Uil, “come strumento di pace in un mondo globalizzato”

In vista delle elezioni del 26 maggio, il Consiglio italiano del Movimento europeo (Cime), rete di associazioni europeiste a cui aderiscono tra gli altri Cgil, Cisl e Uil, ha proposto “dieci priorità per un’Europa unita, democratica e solidale, come strumento di pace in un mondo globalizzato”, sottoponendole ai partiti e ai candidati. Si tratta di un’alternativa europea all’anarchia nazionalista di quella che potremmo chiamare l’Internazionale sovranista. Le dieci priorità, qui sotto sintetizzate, sono state finora sottoscritte da molte organizzazioni della società civile a cominciare dalle tre confederazioni sindacali italiane e da oltre mille militanti europei della causa federalista (qui il documento integrale).

Il prossimo Parlamento europeo si riunirà a Strasburgo il 2 luglio 2019 e i primi due atti politici saranno le elezioni del suo presidente e del presidente della Commissione europea, il cui nome sarà indicato dal Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo, che a sua volta dovrà poi proporre al Parlamento la composizione della sua “squadra”.

Noi siamo convinti che, contrariamente al passato, bisognerà lavorare per facilitare la formazione di un’alleanza di innovatori – che unisca l'internazionalismo socialista, il cosmopolitismo liberale, l'universalismo cristiano e la cultura ambientalista al di là dei gruppi politici tradizionali – pronta a battersi per un'Europa solidale, fondata su una dimensione democratica che sia insieme rappresentativa, partecipativa, economica, di prossimità e paritaria.

La composizione politica della nuova Commissione europea dovrà, a nostro avviso, essere coerente con questa alleanza, se essa sarà maggioritaria nel Parlamento europeo, e non dovrà essere il frutto di alchimie nazionali all’interno del Consiglio.

Per gettare le basi di una vera democrazia europea, i deputati dell’alleanza dovranno affermare che, “a nome dei cittadini europei che li hanno eletti”, essi intendono assumere un ruolo sostanzialmente costituente per cambiare l'Unione, così come riformata con il Trattato di Lisbona, proprio come avvenne nella prima legislatura su ispirazione di Altiero Spinelli.

1) L'obiettivo da raggiungere nel corso della legislatura e dunque entro il 2024 è quello di una Costituzione democratica europea che trasformi l'Unione in una Comunità federale, chiedendo alle cittadine e ai cittadini di esprimere il loro consenso o il loro dissenso in un referendum pan-europeo.

2) L’integrazione europea è fondata su valori dello Stato di diritto. Per garantire il suo rispetto l’Unione europea deve essere dotata di strumenti giuridici efficaci che escludano il diritto di veto nel Consiglio, rafforzino i poteri dell’Agenzia fondamentale per i diritti umani e consentano un monitoraggio costante negli Stati membri. Per queste ragioni, intellettuali di sette Paesi europei hanno deciso di proporre un’Iniziativa di cittadini europei (Ice) rivolta alla Commissione e al Parlamento europeo.

3) È urgente adottare politiche e misure europee per superare gli strumenti economici e finanziari introdotti nell’Ue dall’inizio della crisi, sradicare la povertà, ridurre le diseguaglianze fra generazioni e aree regionali, con particolare riferimento alle aree interne svantaggiate, per favorirne il progresso, creare un welfare europeo attraverso un piano europeo e un mercato unico europeo del lavoro nel quadro di un social compact. Occorre dare piena e vincolante attuazione ai principi del “pilastro sociale” adottato a Göteborg con strumenti normativi e politici e creare le condizioni di un rinnovato dialogo sociale come elemento caratterizzante della democrazia economica e come strumento per definire forme comuni di partecipazione dei lavoratori alle decisioni delle imprese.

4) È necessaria e urgente una politica europea per le migrazioni al fine di garantire il diritto di asilo, l’accoglienza e il rispetto della dignità di chi fugge dai conflitti, dalle persecuzioni e dai disastri ambientali e di altro tipo. Essa deve essere accompagnata da un sostegno europeo alle politiche di inclusione, che obblighino tutti gli Stati membri e impegnino le città e le Regioni, perché la solidarietà si costruisce a partire dalle comunità locali.

5) Occorre fare dell’Ue un modello di trasformazione ecologica, rendendola progressivamente indipendente dalle energie fossili, attuare pienamente gli obiettivi delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e gli accordi di Parigi sulla lotta al cambiamento climatico al fine di realizzare l’Agenda 2030.

6) Deve essere garantita la sicurezza esterna con una vera e propria politica estera unica europea, che comprenda un controllo effettivo europeo nella vendita degli armamenti da parte degli Stati membri e un’azione concordata per una riduzione reciproca, equilibrata delle forze militari e degli armamenti nel mondo, e che sia fondata su una sola voce dell’Ue nelle sedi internazionali e sul voto a maggioranza nel Consiglio.

7) Sono necessarie politiche e misure europee per assicurare la sicurezza interna dei cittadini al fine di creare una dimensione europea nella lotta alla criminalità organizzata, alla corruzione e al terrorismo transnazionali, gettando le basi di un diritto penale europeo, rafforzando i poteri della Procura europea e creando un’Agenzia di intelligence comune nel pieno rispetto delle prerogative del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali.

8) È essenziale che l’Uem (l’Unione economica e monetaria) sia dotata di un vero e proprio governo politico ed economico e di un bilancio idoneo fondato su una capacità fiscale autonoma, superare la distinzione fra politica monetaria sovranazionale e politiche economiche e sociali largamente nazionali, rispettare il principio secondo cui l’euro è la moneta di tutta l’Ue e creare gli strumenti politici e finanziari per assicurare una prosperità condivisa.

9) Deve essere adottato un bilancio annuale dell’Ue con proiezione quinquennale, fondato su un’autonoma capacità di spesa e di prelievo fiscale, utilizzando le tasse sui profitti dei monopoli digitali e sulle transazioni finanziarie senza aumentare la pressione fiscale sui cittadini. Sono necessarie nuove politiche e strumenti di indebitamento europeo per finanziare l’offerta di beni pubblici europei e investimenti di lunga durata, materiali e immateriali, di ricerca e di innovazione nell’ambito dello spazio europeo di ricerca, conversione ecologica dell’economia e sviluppo sostenibile. Nell’ambito dell’Unione fiscale occorre prevedere forme di tassazione europea degli over the top, combattendo nello stesso tempo l’evasione, l’elusione fiscale e il fenomeno dei paradisi fiscali.

10) Ci vuole una vera cittadinanza federale come parte della democrazia parlamentare rappresentativa e partecipativa europea, dotata di un comune nucleo di diritti individuali e collettivi, rafforzata dall’adesione alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e alla Carta sociale di Torino.

Susanna Camusso è responsabile Politiche europee e internazionali della Cgil nazionale; Pier Virgilio Dastoli è presidente del Cime

Fonte rassegna sindacale

 

 

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