Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 06.02

La biosicurezza negli allevamenti suinicoli

Siamo a Gambara, in un allevamento dove le buone pratiche sono fondamentali per garantire animali sani e controllati.

| Scritto da Redazione
La biosicurezza negli allevamenti suinicoli

Sicurezza e qualità sono i pilastri degli allevamenti suinicoli bresciani. Ne è un esempio Mauro Sandrini di Gambara, che, nella sua azienda in soccida alleva oltre 10.000 suinetti. “Ogni decisione imprenditoriale, dall’avvio dei lavori di ristrutturazione nel 2017 a oggi, è orientata a sicurezza e benessere animale – racconta l'imprenditore -. Ho voluto realizzare una struttura in grado di ridurre al minimo gli accessi di persone o mezzi esterni. La strada che circonda i capannoni, dedicata al transito dei camion addetti al carico/scarico, è direttamente collegata alle passerelle, che consentono ai suinetti di scendere dal mezzo in autonomia e di arrivare nel box attraverso speciali corsie adeguate alle loro esigenze”.

Le parole di Mauro trasmettono la grande attenzione dedicata dall’azienda ai temi del benessere e della biosicurezza lungo tutta la filiera e per tutto il ciclo di allevamento, che dura circa 60 giorni. Dall’arrivo, come suinetti di circa 7 kg fino alla partenza, con capi da 25/28 kg. Lo testimonia anche l’iter di ingresso e di uscita dei camion, completamente sanificati a ogni passaggio sotto uno specifico “arco di sterilizzazione”. Senza dimenticare le severe norme igienico-sanitarie per il personale che accede ai capannoni, tenuto ogni volta a fare la doccia e a indossare tuta e calzari. Sul fronte del benessere animale, inoltre l’azienda ha impostato un programma di attività ludiche che si unisce agli spazi ampi dedicati a ciascun suinetto e alla garanzia di una razione alimentare adeguata alle diverse fasi di crescita.

Mauro Sandrini gestisce l’allevamento insieme a due collaboratori, Daniele e Riccardo che definisce “l’anima” dell’azienda: “sono due persone di riferimento, sulle quali sto investendo molto. Personalmente, dedicando loro il mio tempo, le mie conoscenze, la mia esperienza, e attraverso un percorso di formazione specializzata, perché siano sempre aggiornati e pronti a gestire ogni situazione”. Conoscenza e formazione, sono infatti determinanti per garantire qualità e competitività alle realtà suinicole, un comparto strategico per la produzione dei fiori all’occhiello dell’agroalimentare made in Italy.

L'azienda di Gambara è un esempio di sostenibilità e innovazione che fotografa un settore importante, la suinicoltura, che solo a Brescia conta oltre 1 milione e trecentomila capi allevati e oltre 75.000 scrofe. La ripresa di quotazioni e di prezzo di fine estate è ormai completamente annullata. Per l'effetto combinato di nuove limitazioni dovute alla pandemia e (soprattutto) agli effetti del blocco delle esportazioni tedesche verso la Cina (causa casi di peste suina in allevamenti tedeschi), i prezzi alla stalla sono nuovamente precipitati.

Le ultime quotazioni delle CUN Commissione Unica Nazionale (suini e suinetti) registrano ulteriori pesanti cali: lattonzoli del circuito DOP 30 kg 1,985 euro/kg e suini da macello del circuito DOP 1,213 euro/kg. Con questi valori, che non compensano minimamente i soli costi di produzione, è seriamente a rischio la suinicoltura italiana. E Brescia ne rappresenta una fetta importante.

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